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Ue contro Bmw, Daimler e Volkswagen

05 aprile 2019 | 12.29
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"Colluse su tecnologie green"

(Fotogramma)
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La Commissione Europea ritiene che Bmw, Daimler e Volkswagen abbiano violato le regole antitrust dell'Ue dal 2006 al 2014, colludendo per limitare la concorrenza nello sviluppo delle tecnologie per ripulire le emissioni dei motori, a benzina e diesel, delle auto per passeggeri.

Il sospetto della Commissione, spiega la responsabile della Concorrenza Margrethe Vestager, è che Bmw, Daimler e il gruppo Vw (che comprende, oltre a Volkswagen, anche Audi e Porsche) si siano messi d'accordo per "non migliorare i rispettivi prodotti e non migliorare sulla qualità", cosa che viola le regole Ue sulla concorrenza. "Come risultato - continua la commissaria - i consumatori europei potrebbero essersi vista negata l'opportunità di acquistare auto dotate della migliore tecnologia disponibile. I tre costruttori ora hanno l'opportunità di rispondere a quanto abbiamo scoperto".

La valutazione preliminare della Commissione è che i tre costruttori avrebbero partecipato ad un accordo collusivo, in violazione delle regole Ue sulla concorrenza, volto a limitare lo sviluppo e la messa sul mercato di tecnologie per l'abbattimento delle emissioni per le auto per passeggeri nuove, con alimentazione a diesel o a benzina, vendute nello Spazio Economico Europeo. La collusione si sarebbe verificata nel corso degli incontri tecnici tra costruttori di auto, detti il "circolo dei cinque".

In particolare, la Commissione nutre sospetti circa alcune tecnologie, come i sistemi per la riduzione catalitica selettiva (Scr) per ridurre le emissioni nocive di ossido di azoto delle auto diesel attraverso l'iniezione di urea nel circuito dei gas di scarico (sistemi chiamati anche AdBlue), e i filtri antiparticolato Otto, che riducono le emissioni di particelle nocive nei gas di scarico delle auto a benzina a iniezione diretta. E' su queste due tecnologie che i costruttori si sarebbero messi d'accordo per ridurre la concorrenza nell'innovazione. Alle case automobilistiche è stata inviata una contestazione degli addebiti, alla quale dovranno rispondere, che però non pregiudica l'esito dell'indagine.

DAIMER - Daimler non crede alla possibilità di essere sanzionata alla fine dell'indagine della Commissione europea. "Daimler ha collaborato con la Commissione europea come principale testimone già nella fase iniziale e in modo completo e per questo motivo non si aspetta di essere sanzionata in proposito", ha affermato la società che è ancora in attesa di notifica formale da parte della Commissione.

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