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Ue: "Debito pubblico Italia molto alto, rischi elevati nel medio termine"

25 gennaio 2016 | 15.51
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Il debito pubblico italiano "resta molto elevato" e rappresenta pertanto "una grande fonte di vulnerabilità per l'economia italiana con "rischi elevati nel medio termine". L'alto debito pubblico riduce la capacità del Paese di rispondere agli choc economici e lo lascia esposto a possibili rialzi nei rendimenti dei titoli di Stato, mentre lo spazio per avere una spesa pubblica produttiva è anche limitato dal considerevole peso degli interessi (il 4,3% del Pil nel 2015)". Lo sottolinea il Rapporto sulla sostenibilità fiscale 2015 pubblicato dalla Commissione Europea.

L'Italia non corre "rischi significativi di stress fiscale nel breve termine, sebbene alcune variabili (debito netto e lordo, fabbisogno lordo, la percentuale e la variazione nella quota di crediti deteriorati) indicano alcuni possibili pericoli di breve termine", sottolinea il Rapporto.

"I rischi - continua il rapporto - sembrano essere elevati nel medio termine, in una prospettiva di analisi della sostenibilità del debito, a causa del debito ancora elevato alla fine del periodo delle proiezioni (2026) e l'elevata sensitività ai possibili choc per la crescita nominale e per i tassi di interesse".

Fonti del Ministero dell'Economia riferiscono che "il rapporto sulla sostenibilità della Commissione europea conferma ancora una volta che i conti pubblici italiani non presentano rischi nel breve termine e sono in assoluto i più sostenibili di tutti nel lungo termine".

"Il pesante debito pubblico - aggiungono dal Mef - rende il paese più esposto in caso di shock esterni, per questo l'indicatore S1 ci classifica ad alto rischio. E per questo motivo il Governo ha programmato il debito in discesa nel 2016 per la prima volta dopo 8 anni consecutivi di incremento".

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