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Ue, von der Leyen: "Sanzioni resteranno, Putin fallirà, noi prevarremo"

14 settembre 2022 | 10.23
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Le parole sullo Stato dell'Unione della presidente della Commissione Ue a Strasburgo. Von der Leyen andrà a Kiev

Afp
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Le sanzioni imposte dall'Ue contro la Russia sono "il prezzo per la strada" che ha scelto Putin, quella della "morte" e della "distruzione. Voglio essere molto chiara: le sanzioni resteranno. Adesso è il momento di essere risoluti, non è il momento per l'appeasement". Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, nel suo quarto discorso sullo Stato dell'Unione a Strasburgo, davanti alla first lady ucraina Olena Zelenska, con la quale si recherà oggi in visita a Kiev per "discutere" con il presidente Volodymyr Zelensky come aumentare l'accesso dell'Ucraina al mercato unico Ue e viceversa.

Per von der Leyen, le sanzioni funzionano: "Il settore finanziario russo è in terapia intensiva - aggiunge - abbiamo tagliato fuori dai mercati internazionali tre quarti del sistema bancario russo. Quasi mille imprese internazionali hanno lasciato la Russia. La produzione di auto è caduta di tre quarti rispetto all'anno scorso. Aeroflot deve tenere gli aerei a terra, perché non trova pezzi di ricambio. L'esercito russo sta prendendo microchip da lavastoviglie e frigoriferi per riparare le attrezzature militari, perché scarseggiano i semiconduttori. L'industria russa è a pezzi", afferma.

La guerra in Ucraina, dice ancora, non riguarda solo Kiev, "è una guerra sull'energia, alla nostra economia, ai nostri valori e al nostro futuro. E' l'autocrazia contro la democrazia. Sono qui con la convinzione che con coraggio e solidarietà Putin fallirà e noi prevarremo".

"Ci voleva un immenso coraggio per resistere alla crudeltà di Putin, e voi l'avete trovato. E si è levata una nazione di eroi. L'Ucraina è forte perché persone come suo marito, il presidente Zelensky, sono rimaste a Kiev a resistere, insieme con lei e i suoi bambini. Avete dato coraggio ad una intera nazione. E abbiamo visto negli ultimi giorni che il coraggio degli ucraini sta pagando. La solidarietà dell'Europa con l'Ucraina rimarrà incrollabile". La risposta dell'Europa all'attacco russo all'Ucraina è stata "unita, determinata e immediata. E dovremmo esserne orgogliosi", sottolinea ancora von der Leyen.

In Europa, ha continuato, "dobbiamo rimuovere gli ostacoli per le piccole e medie imprese, che hanno sempre messo i loro dipendenti, anche in tempo di crisi. L'inflazione e l'incertezza colpiscono particolarmente duro su di loro. Presenteremo un piano di soccorso per le pmi chiamato BeFit, rendendo più semplice fare affari" in Europa, con "meno burocrazia". Per questo "rivedremo la direttiva sui pagamenti in ritardo", dato che oggi in Europa "un fallimento su quattro" è dovuto a ritardi nei pagamenti.

L'Ucraina "è un hub tecnologico in crescita, sede di molte imprese giovani e innovative. Voglio mobilitare tutta la potenza del nostro mercato unico per aiutarla ad accelerare la crescita e a creare opportunità", sottolinea ancora la presidente della Commissione Europea.

"Abbiamo già sospeso i dazi sulle importazioni ucraine nell'Ue. E porteremo l'Ucraina nell'area Ue del roaming libero. La Commissione lavorerà con l'Ucraina per assicurarle un accesso senza ostacoli al Mercato Unico, e viceversa", spiega.

La Russia "continua a manipolare attivamente il nostro mercato dell'energia. Preferiscono bruciare il gas, piuttosto che consegnarlo: questo mercato non funziona più", sottolinea ancora. In più, ricorda, "la crisi climatica appesantisce le bollette. Le ondate di calore hanno aumentato la domanda di energia elettrica, la siccità ha chiuso impianti idroelettrici e nucleari. Come risultato, i prezzi del gas sono cresciuti oltre 10 volte rispetto a prima della pandemia. Arrivare alla fine del mese sta diventando motivo di ansia per milioni di famiglie e di imprese. Ma gli europei stanno anche affrontando la cosa con coraggio". Per esempio, "i lavoratori delle imprese della ceramica nell'Italia Centrale hanno deciso di spostare i loro turni al primo mattino, per beneficiare dei prezzi bassi dell'energia".

Gli Stati membri dell'Ue "hanno investito miliardi per assistere famiglie vulnerabili. Ma sappiamo che questo non basta. Per questo proponiamo un tetto ai ricavi delle compagnie che producono elettricità a basso costo", che stanno realizzando profitti che "non avevano neanche sognato. Nell'economia sociale di mercato, i profitti sono buona cosa, ma in questo periodo devono essere condivisi e convogliati verso coloro che ne hanno più bisogno", sottolinea quindi von der Leyen.

Il tetto ai ricavi, aggiunge, dovrebbe generare "oltre 140 mld di euro per gli Stati membri, per attutire direttamente il colpo. E poiché siamo in una crisi da combustibili fossili, anche l'industria delle fonti fossili ha doveri speciali. Le grandi compagnie petrolifere, del gas e del carbone stanno realizzando enormi profitti. Quindi devono pagare una quota equa. Devono dare un contributo in tempi di crisi".

L'Ue, continua, "svilupperà con gli Stati membri una serie di misure che tengano conto della specifica natura dei nostri rapporti con i fornitori" di gas, da "fornitori inaffidabili come la Russia ad amici come la Norvegia. Ho concordato con il primo ministro norvegese di creare una task force" per abbassare i prezzi del gas.

Oggi, aggiunge, il mercato del gas europeo è cambiato, "dal gasdotto a quantità crescenti di gas naturale liquefatto. Ma il parametro usato nel mercato del gas, il Ttf, non si è adattato. Per questo la Commissione lavorerà per stabilire un benchmark più rappresentativo. Nello stesso tempo stiamo lavorando con i regolatori di mercato per risolvere i problemi" di liquidità che incontrano le imprese dell'energia sui mercati dei derivati, "adottando misure che limitino la volatilità intraday dei prezzi", afferma.

E ancora: "L'attuale struttura del mercato elettrico non rende più giustizia ai consumatori, che dovrebbero ricavare benefici dalle rinnovabili. Pertanto, dobbiamo disaccoppiare l'influenza dominante del gas e il prezzo dell'elettricità. Per questo faremo una riforma profonda e complessiva del mercato dell'elettricità".

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