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Ue, in arrivo mappa unica per restrizioni viaggio

04 settembre 2020 | 18.51
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La pubblicherà l'Ecdc, con gamma colori uguale per tutti

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Forse alla fine dell'estate l'Ue riuscirà a creare una cartina unica, con una sola gamma di colori, per mappare e rendere intellegibile la jungla di divieti e restrizioni di viaggio da un Paese all'altro dell'Unione, decise autonomamente dalle capitali per via della pandemia provocata dal coronavirus Sars-CoV-2. Sulla base dei dati forniti dagli Stati dell'Ue, la Commissione propone che l'Ecdc (European Centre for Disease Prevention) pubblichi una mappa dei Paesi Ue e dello Spazio Economico Europeo, aggiornata ogni settimana, con un codice comune di colori, per aiutare i viaggiatori ad orientarsi nella selva dei divieti incrociati che è risorta in Europa con l'aumento dei contagi provocato dalle vacanze estive.

Il verde, nella proposta della Commissione, che ora dovrà essere approvata dal Consiglio, caratterizzerà le aree a basso rischio, nelle quali il numero totale dei nuovi casi notificati di positivi sia inferiore a 25 ogni 100mila abitanti in un periodo di 14 giorni e la percentuale di positivi sia inferiore al 3% del totale dei test condotti.

Le zone arancioni, più rischiose, sono quelle in cui il numero di positivi è inferiore ai 50 per 100mila abitanti, sempre su 14 giorni, ma in cui la percentuale di positivi sul totale dei test è superiore al 3%; oppure, le aree in cui il tasso di contagi è compreso tra 25 e 150 ogni 100mila abitanti, ma la percentuale dei positivi sul totale dei test è sotto il 3%.

Le zone rosse, ad alto rischio, sono quelle in cui il numero totale dei nuovi contagi è più alto di 50 ogni 100mila abitanti per un periodo di 14 giorni e in cui la percentuale di positivi sui test è uguale o superiore al 3%, oppure in cui numero dei nuovi positivi è superiore a 150 ogni 100mila abitanti, sempre su 14 giorni. Ci sono anche le zone grigie, che sono quelle in cui non ci sono informazioni sufficienti per valutare in base ai criteri proposti dalla Commissione, oppure quelle in cui il numero dei test Covid condotto sulla popolazione è inferiore a 250 ogni 100mila abitanti.

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