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Ue: "Italia esposta a choc con alto debito"

18 gennaio 2019 | 17.45
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Le finanze pubbliche italiane sono ad "alto rischio" sia nel medio che nel lungo periodo, insieme a quelle di altri Paesi, mentre a breve termine evidenziano "qualche vulnerabilità". Lo sottolinea il rapporto sulla sostenibilità di bilancio del 2018 redatto dalla Commissione Europea (Fiscal Sustainability Report), pubblicato oggi. "Malgrado un miglioramento complessivo dei conti pubblici dell'Ue negli ultimi anni - si legge nel rapporto della Dg Ecfin - restano dei rischi. Nel breve termine un Paese (Cipro) è a rischio di stress di bilancio, mentre in altri quattro Paesi (Spagna, Francia, Italia e Ungheria) si possono identificare alcune vulnerabilità nel breve termine. A medio termine, rischi elevati sono riscontrati in sette Paesi (Belgio, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Portogallo, Regno Unito). Nel lungo termine, rischi elevati sono identificati in sei Paesi (Belgio, Spagna, Italia, Lussemburgo, Ungheria e Regno Unito)".

Alcuni Paesi Ue "con un debito pubblico elevato, come Italia, Cipro, Francia e Spagna, hanno ancora di fronte a sé un fardello debitorio in aumento o che decresce ad un ritmo insufficiente, rimanendo pertanto esposti a choc sfavorevoli" si sottolinea nel rapporto. "L'Italia è particolarmente esposta a improvvisi mutamenti nella percezione dei mercati finanziari, in particolare alla luce dei fabbisogni di finanziamento, tuttora consistenti", aggiunge la Dg Ecfin.

Il rapporto sulla sostenibilità di bilancio del 2018 evidenzia poi che "mentre la maggioranza degli Stati membri sono riusciti a ridurre con successo i loro ratios di indebitamento nel corso degli ultimi anni, altri Paesi, come Italia, Francia e Spagna, hanno ancora davanti a sé" un indebitamento elevato. "In alcuni di questi Paesi ad alto debito, in particolare in Italia, è riemerso il timore che si inneschi di nuovo il circolo vizioso tra titoli di Stato e banche, in un contesto di spread tra i rendimenti in crescita". La Commissione ricorda che, a livello di rendimenti dei titoli di Stato (misurati dall'indice SovCiss, che misura il livello di stress sui mercati dei titoli di Stato dell'Eurozona), nel 2018 "ci sono stati sviluppi degni di nota solo in Italia, che aveva registrato un dato minimo stabile fino ad aprile 2018. Da quel momento in poi, l'Italia ha registrato un forte aumento" del livello di stress sul rischio sovrano, "cosa che ha anche provocato il forte aumento del differenziale tra i minimi e i massimi per l'indicatore osservato negli ultimi dati".

Nell'Ue, sottolinea ancora il rapporto, "i rating sovrani medi sono elevati e continuano a migliorare", per effetto di "rating stabili o in miglioramento nella maggior parte dei Paesi, con qualche eccezione. In particolare, l'Italia è l'unico Paese tra quelli con i rating più bassi ad aver registrato un deterioramento del suo rating rispetto all'inizio del 2016".

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