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Ue: Renzi cita Asia Bibi, Meriam e studentesse nigeriane, dobbiamo reagire

02 luglio 2014 | 16.51
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Matteo Renzi, in occasione della prima seduta del Parlamento europeo, ha voluto ricordare Asia Bibi, le studentesse nigeriane rapite dagli uomini di Boko Haram e Meriam Yehya Ibrahim, la donna sudanese di 27 anni accusata di apostasia. "Se di fronte a una donna che si chiama Asia Bibi - ha detto il presidente del Consiglio parlando all'Europarlamento a Strasburgo - ed il cui nome voglio sentire pronunciare in quest'aula, che è ferma da quattro anni in un carcere in Pakistan perché cristiana, non c'è l'Europa che si indigna vuol dire che noi non stiamo corrispondendo alla nostra chiamata, al nostro destino".

"Se di fronte alle ragazze rapite in Nigeria da un gruppo fondamentalista, che sta rapendo quelle ragazze per il solo fatto che vengono educate ai valori occidentali - ha aggiunto Renzi - non c'è la reazione dell'Europa, non c'è la vostra reazione, non c'è la nostra reazione, non possiamo definirci degni della grande responsabilità che abbiamo".

"Se di fronte a una donna, Meriam, che partorisce in carcere in Sudan per la sua fede, o alle ragazze della Primavera araba noi continuiamo soltanto ad utilizzare frasi fatte, slogan vuoti, parole retoriche - ha conluso - continuiamo a rinchiuderci nelle nostre frontiere senza avere il coraggio di affermare i nostri valori, noi non andremo da nessuna parte e perderemo la dignità del nostro essere politici europei".

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