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Pensioni: Uilp, azioni unitarie con Spi e Fnp, Cgil-Cisl-Uil superino divisioni

07 ottobre 2014 | 16.19
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Il segretario dei pensionati Bellissima apre il congresso della categoria del sindacato.

Pensioni: Uilp, azioni unitarie con Spi e Fnp, Cgil-Cisl-Uil superino divisioni

"Con Spi Cgil e Fnp Cisl continuiamo a mantenere un rapporto unitario e in questi giorni di congresso presenteremo una serie di iniziative che realizzeremo insieme. A cominciare da tre grandi assemblee che terremo rispettivamente al Nord, al Centro e al Sud del Paese per presentare quelle che sono le nostre proposte per i pensionati. E chiediamo ai sindacati confederali di superare le loro divisioni". Romano Bellissima, segretario generale della Uil Pensionati, con Labitalia, spiega i diversi punti che saranno al centro del congresso della categoria che si apre oggi ad Abano Terme, in provincia di Padova.

All'appuntamento, che sarà aperto dall'intervento di Bellissima, parteciperanno i segretari generali di Spi-Cgil, Carla Cantone, e di Fnp-Cisl, Gigi Bonfanti. Al congresso è prevista la partecipazione di più di 600 delegati, in rappresentanza di circa 700mila iscritti di cui quasi 30mila residenti all'estero. La Uilp arriva a questo appuntamento al termine di una stagione congressuale molto partecipata che ha visto lo svolgimento di 20 congressi regionali, 90 congressi territoriali, circa 1.000 congressi di Lega e assemblee precongressuali.

Diverse le proposte che arriveranno dal congresso. "A cominciare da una legge -spiega Bellissima- per la rivalutazione delle pensioni per frenare una discesa verso la povertà dei pensionati italiani che non ha fine. E poi chiediamo una legge per la non autosufficienza, visto che la crisi sta sempre di più mettendo in difficoltà le famiglie che hanno in casa una persona non autosufficiente. E poi si devono risolvere i problemi legati all'assistenza sanitaria e ai ticket".

I pensionati della Uil indicheranno anche la strada per uscire dalla crisi economica. "Secondo noi -spiega Bellissima- l'unico modo per far uscire il Paese dalla crisi è aumentare il potere d'acquisto di salari e pensioni. Se non si interverrà su questo, resteremo in recessione perlomeno fino al 2016, per poi raggiungere il pareggio di bilancio e ritrovarci un'Italia sempre più povera, tornata ai livelli degli anni '80".

E le proposte del governo certo non vanno nella giusta direzione. "Dire che si taglia l'articolo 18 e i diritti a chi li ha per darli a quelli che non li hanno è falso -sottolinea- perchè i giovani precari non cambia assolutamente nulla".

Ma anche il sindacato deve cambiare. "Il sindacato -spiega Bellissima- deve puntare ad avere una rilevanza internazionale, cedendo 'quote di sovranità' ad esempio alla Ces, per avere un contraltare ai grandi poteri finanziari ed economici".

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