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Turismo spaziale

Un posto da turista spaziale? A 55 milioni di dollari

17 settembre 2021 | 07.05
LETTURA: 3 minuti

Il primo equipaggio non professionista è partito dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral per arrivare in 12 minuti alla quota operativa di 575 chilometri dalla Terra, dove resterà per tre giorni. Il loro ritorno è previsto per il 19 settembre.

 - Da SpaceX
- Da SpaceX

La missione, rinominata Inspiration4, utilizza la capsula Crew Dragon della SpaceX di Elon Musk, la stessa che da maggio del 2020 permette un servizio regolare di trasporto spaziale dagli Stati Uniti alla Stazione Spaziale Internazionale. Ed è la stessa SpeceX ad essersi occupata del lancio e dell’addestramento lungo sei mesi degli astronauti. Il viaggio vedrà i quattro componenti dell’equipaggio volare nell’orbita terrestre, compiendo un giro completo ogni 90 minuti che garantirà un panorama spettacolare mentre galleggiano a mezz’aria all’interno della classica in assenza di gravità.

A bordo ci sono due donne e due uomini, che condivideranno gli spazi ristretti e l’assoluta assenza di privacy e comfort per tutta la durata della missione: niente doccia, toilette condivisa, e si dorme sulle stesse poltrone su cui si viaggia. La missione nasce dall’incontro tra Isaacman, appassionato di volo e pilota non professionista, e Elon Musk, che ha accettato la sfida di portare la Crew Dragon in orbita a un’altitudine maggiore della ISS (circa 175 chilometri più in alto). Gli altri passeggeri sono stati selezionati ognuno con un metodo diverso. Inspiration4, però, oltre a coronare i sogni di Isaacman di andare sempre più in alto e sempre più veloce, ha anche uno scopo benefico. Vuole dare visibilità a una raccolta fondi da 200 milioni di dollari lanciata da Isaacman a favore dell’ospedale St Jude di Memphis, a cui il miliardario ha già donato personalmente 100 milioni. La selezione dell’equipaggio destinato ad accompagnare il miliardario è stata annunciata nel corso dello scorso Super Bowl, tramite uno spot di 30 secondi nell’intervallo della partita.

La ventinovenne Hayley Arcenaux, assistente medico del St.Jude, è anche la prima persona a volare nello spazio con una protesi. Ha infatti perso un femore a 10 anni per via di un osteosarcoma curato prorpio al St.Jude, sostituito con un osso artificiale. E sarà anche la coordinatrice dei test medici che si svolgeranno a bordo, utilizzando apparecchiature normalmente in commercio come l’Apple Watch o l’ecografo portatile Butterfly iQ+. La seconda donna a bordo è Sian Proctor, quarta persona afroamericana della storia ad andare nello spazio, scelta tramite un concorso per il miglior progetto di store digitale con il software della compagnia di Isaacman. Chiude il quartetto Chris Sembroski, estratto tra tutti coloro che avevano effettuato una donazione a favore dell’ospedale.

Non è la prima volta che dei civili volano in orbita, ma è la prima volta in cui un equipaggio è composto interamente da non professionisti. Il valore simbolico è importante, ma la possibilità di accedere per tutti al turismo spaziale è ancora lontana. Si tratta pur sempre di una missione personalizzata e unica finanziata da un miliardario del fintech (Jared Isaacman, trentottenne fondatore della società di elaborazione di pagamenti Shift4) e anche se i dettagli economici non sono stati resi noti i costi di massima sono stimati oltre i 200 milioni di dollari, una cifra che Isaacman ha messo tutta di tasca sua. Volare sulla Crew Dragon infatti ha un costo che si aggira intorno ai 55 milioni di dollari a posto.

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