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Un simulatore elettronico per la messa a punto delle centraline dei modelli Seat

14 febbraio 2022 | 19.20
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Un simulatore elettronico per la messa a punto delle centraline dei modelli Seat

Il centro di sviluppo prototipi di Seat a Martorell utilizza un kit di costruzione su larga scala per connettere tutte le centraline di un nuovo modello e assicurare la messa a punto elettronica iniziale. Per un modello come la Leon, per esempio, il team del centro di verifica e messa a punto elettronica dello sviluppo prototipi impiega più di due mesi ad assemblare su una struttura metallica dalla forma molto simile a un'auto, una a una le 350 centraline di cui si compone il modello. «Tranne che per il motore fisico, il cambio e gli elementi ad alta tensione, assembliamo tutti i componenti elettrici ed elettronici» spiega Jesús De la Torre, capo del centro.

Sono necessari più di 1.500 cavi per configurare e connettere tutto, dal quadro strumenti ai fari, alle antenne del telefono, fino ai sensori di apertura e chiusura dell’auto. Questa complessa costruzione è la chiave per garantire tempestivamente la produzione di una nuova auto. Al punto che la struttura viene costruita circa due anni prima che l’auto venga lanciata. Tuttavia, il lavoro continua durante tutte le fasi precedenti alla sua produzione in serie. «Iniziamo così a configurare il programma che verrà utilizzato sulla linea di produzione per codificare e testare in modo rapido e accurato l'elettronica del modello».

Nel punto di massimo riempimento, nell’area sotto il cruscotto, ci possono essere fino a 250 cavi in uno spazio con un diametro di quattro centimetri. Poco a poco i tavoli del centro sviluppo si riempiono, con l’estesa rete elettrica necessaria per il veicolo che raggiunge la lunghezza di 2,5 km, la stessa distanza ricoperta da 573 Leon allineate una dietro l’altra. Il cablaggio di una singola auto ha 3.000 elementi tra terminali, fascette di fissaggio e supporti. In questa prima analisi della dimensione del cablaggio completo di un prototipo, le misurazioni sono controllate con assoluta precisione, così come le sezioni dei diversi cavi o i colori identificativi condivisi dall’area ricerca e sviluppo.

La meticolosità del lavoro è ancora una volta dimostrata sul simulatore. Lavorare sulla Leon, la prima Seat completamente connessa ha preparato il team per il mondo sempre più digitalizzato, dove la connettività continuerà ad avanzare e rivoluzionare il settore automotive. «Con l’aumento dell’autonomia delle auto, il numero di centraline si moltiplicherà e i simulatori elettronici diventeranno ancora più complessi. Continueremo a costruirli e connetterli con la massima precisione» conclude De la Torre.

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