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Alimenti: una cordata di solidarietà per salvare lenticchia di Castelluccio

31 marzo 2017 | 16.25
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Alimenti: una cordata di solidarietà per salvare lenticchia di Castelluccio

Una vera e propria 'cordata di solidarietà', che vede insieme contadini, istituzioni locali e alcune aziende locali, per salvare uno dei prodotti agricoli fiore all’occhiello dell’Italia, la lenticchia di Castelluccio, dopo il terremoto che ha messo in ginocchio la zona. Iniziato il conto alla rovescia per la semina della lenticchia nella piana di Castelluccio di Norcia, da lunedì 3 aprile sarà eccezionalmente aperta la statale 477 che collega direttamente Norcia a Castelluccio.

Due finestre giornaliere, mattina e pomeriggio, consentiranno agli agricoltori di raggiungere la piana e iniziare le operazioni di semina che dureranno per circa due mesi e che culmineranno nella fiorita a fine giugno, uno spettacolo che ogni anno attira migliaia di turisti: nel 2016, solo nell’ultimo fine settimana di giugno, Castelluccio ha accolto oltre 10mila visitatori. La raccolta della lenticchia Igp avverrà poi a fine luglio.

“Dopo mesi di incertezze possiamo finalmente partire con la semina - dichiara Gianni Coccia, portavoce dei contadini castellucciani - Non è stato facile a causa delle difficoltà nella messa in sicurezza delle strade. Ma ce l’abbiamo fatta. Adesso dobbiamo essere uniti più che mai per ritornare a far rivivere Castelluccio ed il suo territorio".

Un progetto di ripresa che porta il nome di #Rinascitacastelluccio, promosso del ministero delle Politiche Agricole e Regione Umbria, con il supporto di Perugina, e che prevede la costruzione di edifici eco-sostenibili per lo stoccaggio dei prodotti locali e di un villaggio diffuso per la commercializzazione che rappresenterà l’ultimo step per consentire di riaprire lo storico borgo anche ai turisti.

Il progetto prevede infatti la realizzazione di un’area per ospitare le attività economiche locali in attesa della ricostruzione: capannoni e magazzini per lo stoccaggio e la vendita in una zona nei Piani di Castelluccio solitamente destinata a seminativo o a pascolo di circa 6.500 mq.

"L’idea - spiega Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria - è quella di avere un villaggio diffuso con un impatto ambientale molto ridotto grazie anche all’utilizzo di materiali ecocompatibili e a principi di bio-edilizia”. Nel frattempo, a raccolta fondi sulla piattaforma www.rinascitacastelluccio.it, oggi ha superato i 124.939 euro.

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