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Un'estate in basco, la moda rilegge il cappello 'da pittore'

20 aprile 2016 | 08.41
LETTURA: 3 minuti

Il basco riletto da Giorgio Armani per la fw 2016/17 (Fotogramma) e la proposta di Alessandro Michele da Gucci per la primavera estate 2016
Il basco riletto da Giorgio Armani per la fw 2016/17 (Fotogramma) e la proposta di Alessandro Michele da Gucci per la primavera estate 2016

Le parigine lo chiamano beret e nella Ville Lumière è un classico irrinunciabile del guardaroba invernale. Senza visiera o falda, solitamente il basco viene realizzato in lana e feltro e per anni è stato associato all'abbigliamento militare o, con piglio impressionista, ai pittori francesi dell'800 che usavano calarlo di lato mentre erano impegnati a dipingere all'aria aperta.

Carico di significati socio-politici, negli anni del dopoguerra è stato eletto uno dei simboli della classe operaia, come quello indossato dal leader del Psi Pietro Nenni, che ispirò anche un celebre editoriale di Repubblica, oggi il basco non è più appannaggio dei contadini dei Paesi Baschi, regione da cui prese il nome, ma di stagione in stagione continua a essere rivisitato e ripensato dagli stilisti sulle passerelle del fashion internazionale.

Copricapo cult della Swinging London, per la bella stagione il basco è pronto a far perdere la testa a schiere di fashioniste. Si annuncia già sold out la versione po' geek un po' nerd tratteggiata da Alessandro Michele per Gucci: calato di lato, il crochet a righe della maison della doppia G si porta rigorosamente con occhiali extra large e platform vertiginosi.

Comodo, (non richiede acconciature particolari né mise troppo elaborate), grazie alla versatilità dei materiali il basco è stato eletto accessorio irrinunciabile da schiere di creativi che l'hanno modulato e reinterpretato assicurandogli quell'aria flané che non smette di creare proseliti. Già copiatissimo dagli adepti dello streetwear, il basco perde le sue funzioni primarie per abbracciare la leggerezza e quella giusta dose di ironia che non dà mai noia.

E se a inaugurare il filone basco la scorsa stagione erano stati, tra gli altri, Luisa Beccaria e Fay, per la sua ultima passerella Giorgio Armani ha puntato tutto sullo stile mauvais garçon senza per questo disdegnare la formula couture. Nero e appuntato di lato, il basco di 'Re Giorgio' è il complemento ideale per la sua donna bohémienne e intellò, che, per usare le parole dello stilista "si mette sempre le mani nei capelli e non vuole essere 'a postino'". E se è vero, come si dice, che i cappelli sono un po' la corona di ogni donna, allora il basco sembra un po' il banco di prova per eleggere nuove regine di stile. Dubbi sulle proposte? Il segreto è sceglierli tutti.

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