Conti migliori della attese per UniCredit e fiducia riconfermata al suo amministratore delegato, Federico Ghizzoni. Nonostante ciò, piazza G ae Aulenti paga una nuova giornata di forte volatilità sui mercati e chiude con un tonfo del 7,9% a 2,77 euro. Oggi il consiglio di amministrazione ha licenziato un utile di 1,7 miliardi di euro nel 2015 che, pur in calo del 15,6% rispetto allo scorso anno, è oltre le attese degli analisti che indicavano 1,4 miliardi. Per altro, se si escludessero le componenti non ricorrenti pari a 540 milioni di euro, il risultato netto sarebbe di oltre 2,2 miliardi.
E le componenti straordinarie sono: gli oneri di ristrutturazione legati al Piano Strategico (-214 mln di euro al netto delle imposte); gli impatti legati alla valutazione di Ukrsotsbank (-298 mln di euro netti); i contributi straordinari ai Single Resolution Fund in Italia e Polonia (-173 mln di euro netti), agli accantonamenti su crediti denominati in CHF in Croazia (-138 mln netti) e alle imposte (+287 mln netti).
Nel quarto trimestre il gruppo ha registrato un utile di 153 milioni, in calo del 10,2% rispetto ai 170 dello stesso periodo dello scorso anno e del 69,8% sul l'utile del terzo trimestre 2015. I ricavi si sono attestati a 22,4 mld di euro nel 2015 e 5,6 mld nel quarto trimestre dell'anno.
Le sofferenze lorde, ha fatto sapere il gruppo bancario, sono sostanzialmente stabili trimestre su trimestre a 51,1 mld di euro e sono diminuite del 2% anno su anno, "grazie principalmente alle cessioni di portafogli", con un coverage ratio del 61% (pari al 62,2% escludendo le cessioni di crediti deteriorati del 2015). Il ratio patrimoniale CET1 ratio fully loaded pro-forma migliora a 10,94% con una generazione di capitale di 92 punti base all'anno.
Il board ha proposto la distribuzione di un dividendo scrip (in azioni) o in contanti pari a 0,12 euro per azione. L'assemblea straordinaria e ordinaria è stata convocata per il prossimo 14 aprile. Ghizzoni ha voluto rassicurare anche circa il fatto che "l'attuazione del nostro piano procede a ritmi sostenuti e in questi pochi mesi sono stati affrontati e risolti nodi importanti come l’Austria e l’Ucraina; stiamo inoltre lavorando al taglio dei costi con rapidità e determinazione".
Anche rispetto alla qualità dei crediti, Ghizzoni ha sottolineato come essa sia "in costante miglioramento, la situazione di quelli deteriorati e delle sofferenze è totalmente sotto controllo e assai gestibile per un gruppo di dimensione internazionale come il nostro che può vantare livelli di copertura molto elevati".