cerca CERCA
Mercoledì 17 Aprile 2024
Aggiornato: 00:05
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Lavoro: Unioncamere, interpreti e traduttori i laureati più 'rari' da trovare

04 agosto 2017 | 12.08
LETTURA: 4 minuti

Lavoro: Unioncamere, interpreti e traduttori i laureati più 'rari' da trovare

La conoscenza delle lingue è indispensabile per rafforzare la propria presenza all’estero, ma interpreti e traduttori sono i laureati più 'rari' da procurarsi sul mercato secondo le aspettative delle aziende. Meno difficile ma altrettanto complicato reperire ingegneri elettronici (58,7%) e ingegneri industriali (50,2%), matematici e fisici (40,9%). E’ quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere, in accordo con l'Anpal, sulle previsioni di assunzione delle imprese private dell’industria e dei servizi tra luglio e settembre di quest’anno.

Per la ripartenza dopo la pausa estiva le aziende prevedono che faranno più fatica a reperire un 'dottore' su tre. La laurea è richiesta per il 12,3% dei 969 mila posti di lavoro programmati dalle imprese tra luglio e settembre 2017, ma la 'caccia' al titolo giusto sarà dura per il 34,4% delle posizioni aperte per mancanza di candidature (17,8%) o per inadeguatezza degli stesse (14,8%).

Meno ardua, invece, si prospetta la ricerca tra i diplomati (19,3%), ai quali sono riservate il 36% delle entrate previste nel periodo considerato, ma si registrano punte di complessità decisamente elevate per l’indirizzo produzione industriale e artigianale (45,1%) e per l’indirizzo informatico e telecomunicazioni (44,9%).

L’esperienza è spesso un fattore discriminante per la ricerca del candidato giusto, in particolare per i laureati ai quali viene richiesta nel 79,6% dei casi (contro una media del 67%). Per questo tirocini curriculari e percorsi di alternanza scuola-lavoro che possano fornire ai giovani le giuste attitudini costituiscono uno strumento strategico per andare incontro alle esigenze delle aziende.

Ma a fare la differenza nella scelta della persona da reclutare sono anche le competenze maturate. A quattro dottori su cinque viene richiesto l’utilizzo di tecnologie e strumenti Internet e a un laureato su due l’abilità ad applicare soluzioni creative e innovative. A rischio il successo di più di una ricerca di laureati su due in indirizzo linguistico (69,9% la difficoltà di reperimento), ingegneria elettronica e dell’informazione (58,7%) e ingegneria industriale (50,2%). Ma anche la 'caccia' ai matematici mostra difficoltà nettamente più elevate della media (40,9% contro 34,4%).

Mentre per i diplomati sono faticose due ricerche su cinque rivolte all’indirizzo in produzione industriale e artigianale e in informatica e telecomunicazioni. Tra gli altri profili tecnici di non facile reperimento si trovano i diplomati in costruzioni, ambiente e territorio (34,0%), quelli in meccanica (29,6%) e quelli in elettronica ed elettrotecnica (30,6%).

Qualificati specializzati in impianti termoidraulici, ad indirizzo elettrico e meccanico sono, invece, quelli che le imprese cercano ma non trovano facilmente tra chi ha seguito un percorso professionale. Tra titoli di studio che danno più chance di lavoro gli economisti sono in cima alla classifica dei laureati più richiesti tra luglio e settembre di quest’anno (28mila le entrate a loro indirizzate su 119mila previste). Seguono insegnanti e formatori (16.330), ingegneri elettrotecnici e dell’informazione (9.840) e, a breve distanza, laureati in indirizzo sanitario e paramedico (9.140) e ingegneri industriali (8.550).

Tra i diplomati, richiesti per circa 351mila posizioni programmate, più chance di trovare un lavoro l’avrà chi è 'uscito' dall’indirizzo amministrativo, finanza e marketing (60mila le posizioni programmate), dall’indirizzo meccanico e di meccatronica (32.570) e dall’indirizzo in turismo enogastronomia e ospitalità (27.030).

Ristorazione (59.580), meccanica (34.940) e benessere (30.830) sono le qualifiche professionali più richieste dalle imprese. In termini relativi a puntare maggiormente sui laureati sono le imprese lombarde (17,6% delle entrate programmate contro una media nazionale del 12,3%), seguite da quelle piemontesi (14,6%) e, a ruota, da quelle laziali (14,5%). Fanno invece maggiormente leva sulle figure con qualifiche professionali le aziende della Liguria (41,5% contro la media del 22,4%), quelle del Trentino Alto Adige (40,4%) e della Valle d’Aosta (38,1%). Vicina alla media, seppure con qualche differenza, la richiesta invece di diplomati nelle varie regioni.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza