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Unioni civili, governo pone la fiducia. Cei: "Sconfitta per tutti" /Video

10 maggio 2016 | 14.21
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Il governo ha posto la questione di fiducia sull'articolo unico del progetto di legge sulle unioni civili , in discussione nell'Aula della Camera.

La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito che il voto di fiducia si svolgerà domani a partire dalle 14.10. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 12.30. In conseguenza del voto, domani non si svolgerà il question time.

OPPOSIZIONI ALL'ATTACCO - Insorgono le opposizioni. "Ignobile e aberrante mettere la fiducia su una materia sensibile come le unioni civili - ha detto Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, parlando con i giornalisti al termine della conferenza dei capigruppo - Ignobile e aberrante metterla addirittura per soffocare la discussione sul complesso degli emendamenti, che avrebbe preso un paio d'ore".

"Il fatto di mettere la questione di fiducia in maniera così violenta, irrispettosa della democrazia, è veramente il segno che stiamo dentro una deriva autoritaria - ha attaccato Brunetta - E questo è inaccettabile e va gridato ad alta voce, e soprattutto va posta la questione al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché nella sua alta autorità e nel suo ruolo dica basta a questi comportamenti di tipo squadristico. Basta".

Per Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega alla Camera, "è inaccettabile che su una materia del genere, oltretutto di iniziativa parlamentare, arrivi il ministro Boschi a porre la questione di fiducia, se ne vada e faccia finta di nulla e i colleghi di maggioranza applaudono. Qui è a rischio la democrazia parlamentare, noi ci batteremo e faremo emergere cosa è diventata quest'Aula, cosa sono diventati quattro lacchè di Renzi".

Dura la reazione anche del M5S. Sulle unioni civili "hanno esautorato il dibattito al Senato solo per fare l'accordo con Verdini e Alfano, io l'ho sempre detto in tutti i modi - ha commentato Alessandro Di Battista, membro del direttorio M5S - Qui alla Camera non ci fanno nemmeno discutere due-tre emendamenti sul merito. E' la democrazia renziana, ovvero l'assenza di un dibattito parlamentare".

CEI - "Il voto di fiducia può rappresentare anche una sconfitta per tutti" ha detto oggi pomeriggio monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, a margine del convegno sulle tossicodipendenze promosso dalla Fict (Federazione italiana comunità terapeutiche), come riferisce il Sir, rispondendo a una domanda sulla fiducia posta dal governo sulle unioni civili.

"Penso stia emergendo da tutte le parti una richiesta di maggiore partecipazione e attenzione, di maggiore rispetto per coloro i quali sono stati eletti - ha sottolineato il segretario generale della Cei - Poi il governo avrà anche le sue logiche, le sue ragioni, ma il voto di fiducia può rappresentare spesso una sconfitta per tutti".

"C'è la necessità - ha aggiunto Galantino - che ci sia una politica familiare molto più attenta che metta in conto l’importanza della famiglia costituita da padre, madre e figli. Il ruolo della famiglia non è sussidiario o marginale: la società deve capirlo. Non è un tema che deve stare a cuore solo alla Chiesa - ha concluso - ma a tutti, alla società”.

BOSCHI - Replicando alle polemiche il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha sottolineato che l'approvazione della legge sulle unioni civili "è un risultato storico per il Paese di cui dobbiamo essere orgogliosi. Il nostro governo ha detto sin dal Senato che porre la fiducia assumeva un significato politico, perché il governo ritiene questa legge elemento fondamentale e prioritario della propria agenda".

"Dobbiamo guardare con grande favore, soddisfazione e orgoglio al risultato finale: dopo oltre due anni di lavoro in Parlamento e decenni di attesa, da domani avremo una legge che disciplina le unioni civili tra persone dello stesso sesso - ha spiegato Boschi - Siamo a un passo da un traguardo storico, per questo dobbiamo affrontare questo passaggio con in mente i volti e i nomi delle donne e degli uomini che da domani avranno un riconoscimento del valore del loro progetto di vita".

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