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Unioni gay, Alfano ribadisce: "Il prefetto ha potere di intervenire sui registri"

22 ottobre 2014 | 18.08
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"Esercita compiti di sovrintendenza nei confronti dei sindaci", sottolinea il ministro dell'Interno nel corso del question time alla Camera. E agli attivisti gay, che avevano contestato la manifestazione delle Sentinelle in Piedi a Perugia, "non gli si contestano atti osceni". Il prefetto di Roma a Marino: "Annulli le trascrizioni o cancellazione"

Unioni gay, Alfano ribadisce:

I prefetti hanno pieni poteri di intervenire nella cancellazione dei matrimoni omosessuali trascritti dai sindaci. E' la sintesi di quanto ha riferito il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, durante il question time alla Camera, interrogato dal deputato Aniello Formisano del Centro Democratico. Formisano ha sollevato il dubbio secondo il quale la trascrizione di un matrimonio non abbia "natura provvedimentale, ma di pubblicità, come stabilito dalla legge 241 del 1990", quindi diventi difficile comprendere il perché dell'intervento del prefetto.

Il ministro ha replicato che "l'intervento del prefetto, in simili fattispecie, è espressione delle funzioni di vigilanza sull'ordinata tenuta dei registri di stato civile; funzioni che gli sono state assegnate, in maniera inequivocabile, dall'articolo 9 del dpr 396 del 2000". "E' appunto il prefetto a esercitare, in tale ambito, compiti di sovrintendenza nei confronti dei sindaci" ha spiegato Alfano.

Riferendosi alla manifestazione dello scorso 29 marzo a Perugia, delle "'sentinelle in piedi' regolarmente annunciata", che è stata contestata da un gruppo di attivisti delle associazioni Omphalos, Arcigay e Arcilesbica, Alfano dice che "le imputazioni non hanno alcuna attinenza con presunti comportamenti osceni, di cui avrebbero dato atto gli organi verbalizzanti". Nel corso dell'evento, spiega, "una trentina di appartenenti alla sinistra antagonista e anarchica hanno dato vita improvvisamente ad una contromanifestazione che non era stata segnalata, per il necessario preavviso, al competente questore". Le accuse agli attivisti sono state "di oltraggio a pubblico ufficiale" e "violazione dell'obbligo di preavviso di manifestazione non autorizzata".

Per Gianni Sammarco, deputato e coordinatore di Roma del Ncd, non è possibile che "i Comuni facciano una macedonia delle norme, adattandole come meglio credono ai loro scopi. Non ci sono vulnus, non ci sono interpretazioni di sorta; il legislatore ha stabilito chiaramente, come il ministro Alfano ha ribadito oggi alla Camera, che l'autorità del Prefetto, in materia di trascrizione delle unioni tra persone dello stesso sesso contratte all'estero, è prevista dalla legge e un sindaco deve necessariamente subordinarvisi". Marino, aggiunge, "ha avuto tanta, troppa visibilità e si può dire che ha raggiunto il suo obiettivo, ora per il bene delle istituzioni farebbe meglio a fare un passo indietro".

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