(Adnkronos Salute) - "Le università hanno programmi di studi differenti, ognuna di esse sarebbe costretta a rivedere la propria organizzazione". Inoltre "oggi non è garantita ai 10.000 medici neolaureati la necessaria formazione specialistica, indispensabile per inserirsi nel mondo del lavoro, questo per mancanza di fondi per le borse di specialità. L'aumento degli studenti e quindi di laureati - sostengono i promotori - porterebbe a un divario incolmabile tra domanda e offerta, gettando migliaia di neodottori in un limbo di disoccupazione e frustrazione".
L'abolizione del test di medicina "rappresenta una cocente ingiustizia nei confronti di chi si è preparato e ha superato il suddetto quiz, soprattutto dall'introduzione della graduatoria nazionale che ha costretto molti a spostarsi in università anche molto lontane da casa, affrontando costi e sacrifici, non sempre facili per le famiglie. Per queste motivazioni - conclude la petizione - riteniamo che sia improponibile l'abolizione di un test che, sebbene imperfetto, assicura imparzialità e ragionata selezione degli ingressi al corso di laurea anche e soprattutto a fronte dell'attuale impossibilità di garantire a tutti la prosecuzione degli studi, a cui avrebbero diritto, necessaria per affacciarsi al mondo del lavoro. Chiediamo al ministro, con la sua sensibilità di studiosa e la sua competenza di docente universitario e di Rettore, di tenerne conto".