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Universita': Cun, in 6 anni persi 8.500 docenti

20 febbraio 2014 | 15.16
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L'insegnamento universitario è al palo per una mancanza di fondi destinati alla docenza e ai ricercatori, oltre che per una costante perdita di autonomia e competitività. Il numero degli insegnanti è sceso al minimo storico: dai 20.000 docenti ordinari del 2006 siamo oggi a 14.500 unità, il 27% in meno. E' l'allarme lanciato dal Cun, il Consiglio universitario nazionale in occasione del convegno all'università La Sapienza di Roma ''Sapientia Colloquia: terzo incontro su 'Modelli e proposte per il futuro''', lamentando che i professori associati sono passati da 19.000 del 2006 a 16.000 di oggi, il 16% in meno.

Ad oggi, denuncia ancora il Cun, i ricercatori piu meritevoli, abilitati recentemente all'insegnamento, sono complessivamente 22.462 ( ad oggi su 36.367 domande per professori associati sono stati abilitati in 15.502 cioè il 42,6% e, su 16.038 domande per professori ordinari sono stati abilitati in 6.960, il 43.4%) ma sono al palo perché mancano i fondi per diventarlo effettivamente e l'insegnamento ne risente profondamente.

"La legge di riforma universitaria (240/10) e i tagli al finanziamento delle università stanno riducendo drasticamente il numero dei docenti, con una proiezione fino al 2015 di oltre il 22% in media per tutte le fasce - ha affermato Andrea Lenzi, presidente del Consiglio universitario nazionale - La legge Gelmini sta riducendo in modo generalizzato il numero dei docenti. Il CUN ha richiesto con forza di reperire ulteriori risorse per il reclutamento come professori associati dei molti riceratori abilitati e meritevoli con un nuovo piano straordinario, unico consentito dalla legislazione vigente. Questo, date le attuali regole del turnover, avrebbe come immediata conseguenza di liberare risorse anche per il reclutamento di nuovi ricercatori e, di conseguenza, anche di nuovi professori ordinari". (segue)

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