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Università italiana senza lode: quando i cervelli fuggono all'estero

03 novembre 2021 | 15.11
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Fuga dei cervelli: un costo per lo stato

Conseguenza del mismatch di qualifica tra laureati e mondo del lavoro, il tema della fuga dei cervelli italiani all'estero, di cui si dibatte spesso a livello politico, rappresenta anche una voce di costo per lo Stato. Lo ha affermato il ministro dell'istruzione Lorenzo Fioramonti nel corso di un suo intervento del 2019 alla Camera dei Deputati: "Ogni volta che un laureato se ne va dall'Italia è come se versassimo un assegno di 250.000 euro sul conto di un altro Paese che poi ci farà competizione sui mercati internazionali, magari con idee sviluppate da quel cervello formatosi a spese nostre". Costo della fuga di cervelli a parte, il dato che emerge dalle analisi è che all'estero i laureati hanno maggiori possibilità di trovare un lavoro in linea con la loro preparazione e oltretutto guadagnano di più. In particolare secondo Eurostat nel 2019 il tasso di occupazione nei paesi europei è più alto in Svezia con l'82,1% che corrisponde a ben 8,9 punti percentuali rispetto alla media europea. In seconda posizione la Germania con un tasso di occupazione dell'80,6%. E l'Italia? Penultima con il 63,5%, davanti soltanto alla Grecia 61,2%. Secondo i dati forniti da Almalaurea - il Consorzio Interuniversitario riconosciuto come Ente di Ricerca, membro del Sistema Statistico Nazionale, che rappresenta 78 Atenei e circa il 90% dei laureati complessivamente usciti ogni anno dal sistema universitario italiano - è possibile confrontare le retribuzioni mensili a uno e a cinque anni dalla laurea degli occupati in Italia e all'estero. Se un occupato a un anno dalla laurea nel nostro Paese percepisce 1.314 euro medi mensili, all'estero la cifra sale a 1.817 euro (dati riferiti all'anno 2019). La differenza diventa ancora più evidente per gli occupati laureati da 5 anni. In questo caso in Italia la retribuzione media è di 1.511 euro mensili, mentre all'estero è di 2.319 euro (questi ultimi due dati si riferiscono all'anno 2015).

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