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Universita': Udu e Rete studenti, punteggi Medicina ai minimi

22 aprile 2014 | 14.47
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Roma, 22 apr. (Adnkronos Salute) - "E' uscita la graduatoria del punteggio per entrare al corso di laurea in Medicina e Chirurgia, vediamo che i punteggi sono i più bassi mai visti". E' quanto affermano la Rete degli studenti medi e l'Unione degli universitari, evidenziando che "il punteggio dell'ultimo candidato rientrato in graduatoria è di quasi 10 punti sotto a quello dell'anno scorso. E' chiaro - denunciano - che questi dati siano lo specchio della totale inconstistenza del test come mezzo di valutazione delle capacità e delle conoscenze di uno studente per accedere all'università, vista la grande sproporzione tra i punteggi dello scorso anno e di questo. Soprattutto perché è stato fatto ad aprile e la preparazione ne ha risentito".

"Questi punteggi - sottolinea Alberto Irone, portavoce della Rete degli studenti - sono la prova tangibile che l'anticipazione del test ad aprile è stato un danno tutto a carico degli studenti. Ci chiediamo quale sia stato il senso di mettere un concorso pubblico in un periodo in cui le scuole superiori e soprattutto i programmi ministeriali non sono stati completati, trovando poi domande nel test relative a questi argomenti non ancora trattati. Questa è l'ennesima dimostrazione che il numero chiuso ed il test sono dei sistemi che non funzionano, che devono essere totalmente ripensati e cambiati alla radice. Per questo il 23 aprile saremo nelle piazze di Italia e chiediamo al ministro Giannini un tavolo tecnico tra ministero e studenti per ripensare l'accesso all'università".

"Dopo le prime dichiarazioni del ministro Giannini in merito al suo programma in materia di università e scuola, in cui diceva che non avrebbe tagliato fondi - afferma Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell'Unione degli universitaria - è di ieri la notizia del taglio di 30 milioni di euro per il 2014 all'università e di 45 mln per gli anni successivi. Gli studenti che si immatricoleranno nell'anno 2015/16 si troveranno a studiare in università ulteriormente sottofinanziate e messa sul lastrico. Per mantenere gli standard della qualità della didattica - conclude - la strada giusta non è sicuramente bloccarne l'accesso in entrata né, soprattutto, tagliare ulteriormente fondi ad un sistema già messo sul lastrico. Il 23 aprile nelle piazze porteremo anche questa denuncia, non siamo più disposti ad accettare che l'università non sia garantita a tutti gli studenti".

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