cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 00:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Ricerca: Oetzi l'uomo dei ghiacci e dei tatuaggi, studio li identifica tutti

26 gennaio 2015 | 19.55
LETTURA: 4 minuti

Un segno scoperto sul torace e mai rinvenuto prima riapre il dibattito sull'uso preistorico dei tattoo: simboli, espressioni di carattere religioso o segni di terapie?

Oetzi, la mummia del Similaun (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Oetzi, la mummia del Similaun (foto Infophoto) - INFOPHOTO

Il corpo di Oetzi, 'l'uomo venuto dal ghiaccio', continua a raccontare. Da uno studio arriva ora la mappa completa dei suoi tatuaggi. Perché l'Iceman, la mummia rivenuta nel 1991 sul ghiacciaio del Similaun, nelle Alpi Venoste, dopo un 'oblio' durato 5.300 anni, era ricoperta di incisioni. E i ricercatori dell'Eurac (Accademia europea di Bolzano), con una tecnica fotografica sofisticata e non invasiva, ne hanno trovate di nuove. In particolare, un segno scoperto sul torace e mai notato prima riapre il dibattito sull'uso preistorico dei tattoo: simboli, espressioni di carattere religioso o segni di terapie? Mentre prosegue il lavoro di ricostruzione delle abitudini del tempo, gli scienziati continuano a classificare le loro scoperte. I tatuaggi dell'Iceman erano stati notati fin dal giorno del suo ritrovamento, il 19 settembre 1991.

Ma, spiegano gli autori dello studio pubblicato su 'Journal of Cultural Heritage', il colore scuro della pelle della mummia rende difficile l'osservazione a occhio nudo. Attraverso il ricorso a tecniche fotografiche è stato possibile individuare e classificare anche tatuaggi presenti negli strati più profondi della cute. Il metodo usato da Marco Samadelli, ricercatore dell'Istituto per le mummie e l'Iceman dell'Eurac, ha reso possibile la mappatura completa dei tatuaggi di Oetzi, "che sono tra i più antichi al mondo presenti su un corpo mummificato". Il corpo dell'Iceman è stato fotografato da diverse prospettive attraverso tecniche multispettrali in grado di vedere dall'infrarosso all'ultravioletto. Un lavoro che ha permesso di identificare con precisione anche tatuaggi situati negli strati più profondi della cute e quindi non visibili ad occhio nudo. I 61 tatuaggi rinvenuti sul corpo di Oetzi sono linee lunghe dai 7 millimetri ai 4 centimetri, nella maggior parte dei casi disposte parallelamente in gruppi di due, tre o quattro linee. Tra questi anche due croci.

Ma a catalizzare l'attenzione della scienza è un nuovo tatuaggio situato a destra sul basso torace, in una posizione insolita rispetto agli altri tatuaggi collocati soprattutto sugli arti inferiori, nella zona compresa tra il ginocchio e il piede. Basandosi sulla posizione dei tatuaggi, alcuni studiosi avevano ipotizzato che si trattasse di un trattamento terapeutico, una sorta di agopuntura, per alleviare il dolore alle articolazioni. Il nuovo tatuaggio sul torace riaccende il dibattito. E lo studio offre un ulteriore tassello agli antropologi per capire se al tempo i tatuaggi avessero una valenza terapeutica, simbolica o religiosa.

Lo speciale servizio fotografico è stato svolto nella cella che ospita l’Iceman all'interno del Museo archeologico dell'Alto Adige. "Ogni foto - spiegano gli esperti - è stata scattata 7 volte, ognuna con una diversa lunghezza d'onda in modo da raggiungere le diverse profondità a cui le polveri di carbone usate per i tatuaggi si sono depositate. Per gli strati più superficiali sono sufficienti i raggi ultravioletti, per quelli più profondi gli infrarossi".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza