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Un'orchestra di bambini per impastare un mondo nuovo ma l'Italia stona

14 febbraio 2014 | 14.48
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Un'orchestra di bambini per impastare un mondo nuovo ma l'Italia stona

Un'orchestra di bambini da tutto il mondo per impastare le note di una realtà nuova. Ci ha pensato Sabina Colonna Preti, una donna fuori dall'ordinario che, sostenuta dal marito e dalle figlie, tutti musicisti, sta realizzando pezzo dopo pezzo il mosaico di una trasformazione attraverso il progetto dell'Orchestra Internazionale 'Pequenas Huellas' della quale fanno parte ragazzi di tantissime nazionalità molti dei quali, grazie a questo progetto, riescono ad uscire da situazioni di povertà ed emarginazione. Peccato che il governo italiano sia "l'unico, ad oggi, a non finanziare i viaggi" che i ragazzi compiono per suonare tutti insieme in vari paesi del globo. E questo, nonostante 'Pequenas Huellas rappresenti davvero "un'altra opportunità di società", sottolinea Sabina, appena tornata da Milano in vista dell'Expo 2015 dove 'Pequenas Huellas' è stata scelta per il Padiglione Italia.

"Dieci anni fa a Cuba, dove insegno viola da gamba - racconta all'Adnkronos la musicista - ero con le mie figlie che suonano violino, arpa e violoncello e mi sono stati affidati 70 bambini per farli suonare insieme. Così è nata 'Pequenas Huellas'; poi, quando mia figlia ha chiesto l'aiuto degli adulti, spiegando che la voce dei più piccoli è muta senza l'aiuto dei grandi, ho deciso di creare una catena di bambini musicisti in giro per il mondo per difendere i diritti dei ragazzi e preparare una generazione di pace. E ho chiesto aiuto alle Istituzioni. A Fidel Castro il progetto è subito piaciuto e un anno dopo, nel 2005, la fortuna ha voluto che venisse a Cuba Claudio Abbado per un concerto. Noi siamo andate ad ascoltarlo -continua Sabina, che insegna anche al Conservatorio di Torino- e il giorno dopo, mentre stavo facendo lezione in una chiesa, la mia bambina più piccola lo ha visto entrare, gli è corsa incontro dicendogli che il concerto era stato bellissimo. Da allora siamo diventati amici".

"E' stato Abbado -fa sapere Sabina- a consigliarmi di mettermi in contatto con José Antonio Abreu, il musicista ed economista venezuelano, che ha fondato 'El Sistema', una fondazione per la promozione sociale dell'infanzia e della gioventù attraverso un percorso innovativo di didattica musicale. L'ho tempestato di mail per tre anni e alla fine lui mi ha mandato a cercare ed ho capito che bisognava sviluppare il progetto su più fronti. Così ho cominciato ad organizzare sistematicamente incontri internazionali. Ora Abreu ed io siamo in una relazione molto stretta e mi ha incoraggiato ad andare avanti con 'Pequenas Huellas', al di là delle difficoltà finanziarie che incontriamo per far suonare insieme i bambini di tutto il mondo".

"Essendo musicista -racconta ancora Sabina- ho amici ovunque nel pianeta e così mi è stato abbastanza facile chiedere loro di preparare i bambini musicisti per le partiture dell'orchestra in modo da poter mettere a frutto la settimana di prove che precede i concerti dove sono coinvolti tutti. In queste occasioni i bambini che vengono da fuori, da Paesi come Groenlandia, Corea, Eritrea, Senegal, alloggiano nelle case delle famiglie che seguono il progetto, mentre i loro rispettivi governi pagano il viaggio. L'Italia, invece, non ha mai investito sui viaggi dei bambini italiani di Pequenas Huellas. Finora siamo stati in Bosnia Erzegovina, Spagna, Francia, Germania, Slovenia, Cuba, Argentina. Per motivi finanziari non siamo ancora riusciti ad andare, come abbiamo programmato, negli Stati Uniti e nei Territori Occupati, in particolare a Ramallah dove c'è uno dei nostri padrini, Ramzi Aburedwan, grandissimo musicista che sta realizzando lì lo stesso progetto. Anche in Libano c'è chi lo porta avanti".

"Sono fiduciosa che le cose possano cambiare e che anche le Istituzioni decidendo di aiutarci. Al momento - prosegue la musicista - a Torino ci sostengono la Fondazione Agnelli e la Fondazione Compagnia di San Paolo. Attraverso la musica stiamo così adottando tutti i bambini del mondo e nella stessa Torino già stiamo integrando nell'orchestra tanti bambini di famiglie senegalesi, cinesi, nigeriane che vivono in situazioni di grande disagio nelle quali suonare uno strumento insieme a tanti altri bambini può fare moltissimo. Sono ormai 12 le scuole formate finora e adesso il ministero dell'Istruzione ha investito in uno dei nostri progetti, intitolandolo 'Crescere in orchestra' con l'intento di sperimentare questo sistema educativo".

Questa sera 'Pequenas Huellas' si esibirà a Torino per la Giornata del risparmio energetico, il 16 febbraio terrà un concerto per la comunità cinese di Torino e il 22 febbraio suonerà insieme ad un'orchestra di bambini israeliani e palestinesi. C'è anche in progetto la realizzazione di un disco con la direzione di Alberto Zedda. Sabina e la sua Orchestra 'Pequenas Huellas', attraverso 'El Sistema' di Abreu, ce la stanno mettendo tutta perché, come rimarca lei con forza: "Crescere attraverso la musica porterà le generazioni ad un miglioramento collettivo, ad una elevazione spirituale, ad una consapevolezza dell'importanza di ogni essere umano sulla Terra. E tutto questo in formazione orchestrale e non da soli. Questa è la grande rivoluzione e sono i bambini il lievito del mondo nuovo che verrà".

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