Spetta al giudice amministrativo la competenza sulle richieste di risarcimento danni legate alla esposizione all' uranio impoverito. Lo hanno stabilito le sezioni unite civili della Cassazione, occupandosi di un ricorso del ministero della Difesa in relazione alla richiesta di risarcimento danni di un maresciallo dell'Esercito che ha sostenuto di avere contratto un carcinoma da rinofaringe perchè aveva operato "per colpa del ministero, in un ambiente irreversibilmente inquinato senza dotazioni di sicurezza e senza essere edotto dei rischi connessi all'esposizione". Il maresciallo ha sostenuto di avere contratto la malattia durante il servizio prestato nelle missioni internazionali di pace in Bosnia Erzegovina e in Somalia.
In particolare, la Suprema Corte, dichiarando la giurisdizione del giudice amministrativo, ha spiegato che "l'azione proposta dall'attore appartiene alla giurisdizione del giudice amministrativo, essendo stata dedotta quale condotta colposa dell'Amministrazione l'averlo fatto operare in un ambiente irreversibilmente inquinato senza fornirgli le necessarie dotazioni di sicurezza e senza averlo informato dei rischi connessi all'eposizione e perciò sulla base di una condotta che non presentava un nesso meramente occasionale con il rapporto di impiego, ma costituiva la diretta conseguenza dell'impegno militare in un 'teatro operativo' senza adempiere all'obbligo di provvedere alla tutela del personale impiegato nelle operazioni".