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Usa e Russia: bloccare le finanze dell'Is

05 dicembre 2015 | 12.31
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Si lavora a risoluzione Onu

La riunione del Consiglio di Sicurezza Onu del 20 novembre nella quale è stata adottata la Risoluzione per combattere militarmente contro lo Stato Islamico in Iraq e Siria (Foto Onu)
La riunione del Consiglio di Sicurezza Onu del 20 novembre nella quale è stata adottata la Risoluzione per combattere militarmente contro lo Stato Islamico in Iraq e Siria (Foto Onu)

Gli Stati Uniti e la Russia stanno negoziando una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che punta a rafforzare le misure a livello internazionale per colpire le finanze dello Stato Islamico. Lo riferisce il New York Times, anticipando che gli Usa, attualmente presidenti di turno del Consiglio, spingono affinché la risoluzione venga adottata in una riunione del Consiglio convocata per il 17 dicembre, alla quale dovrebbero partecipare anche alcuni dei ministri delle Finanze dei 15 Paesi membri dell'organismo Onu.

La nuova risoluzione contro l'Is si baserebbe su un analogo provvedimento adottato nel 1999 contro Al Qaeda e l'allora leader dell'organizzazione terroristica islamica, Osama Bin Laden. Già a febbraio, ricorda il Nyt, l'Onu ha adottato misure simili contro l'Is, ritenute però poco efficaci dalla Russia. Mosca sostiene che l'attuale risoluzione venga regolarmente aggirata. E' per questo che l'ambasciatore di Mosca presso le Nazioni Unite, Vitaly Churkin, ha affermato ieri che la Russia vuole che la risoluzione contenga una norma che imponga al segretario generale dell'Onu di denunciare le violazioni del blocco finanziario contro lo Stato Islamico.

Secondo le stime, l'Is dispone annualmente di risorse pari a 1 miliardo di dollari. Si tratta di soldi derivanti dai proventi dei traffici petroliferi, dalle tasse imposte nei territori controllati e dal contrabbando di reperti archeologici. Altri proventi deriverebbero dai movimenti di denaro da e verso l'Iraq e la Siria. Queste imponenti risorse, che fanno dell'Is l'organizzazione terroristica più ricca della storia, servono al Califfato di al Baghdadi per finanziare le proprie milizie jihadiste e fornire alcuni servizi di base nei territori controllati.

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