La visita di Francois Hollande a Washington è importante per la Casa Bianca perchè Barack Obama ha avuto in Parigi, prima con Nicolas Sarkozy ed ora con il presidente socialista, il "più forte, coerente ed attento alleato in Siria, Mali, Iran ed oltre". E' quanto scrive oggi Politico, sottolineando quanta distanza vi sia dalla "forte e scettica opposizione" che la Francia espresse a gran voce in seno del Consiglio di Sicurezza dell'Onu alla guerra in Iraq di George Bush, che portò, ricorda, alla messa al bando delle 'french fries" in molte mense americane.
"Se guardiamo a quello che Stati Uniti e Francia stanno facendo insieme in diverse parti del mondo paragonato a quello che succedeva 10 anni fa, notiamo una netta espansione dell'alleanza", ha affermato Ben Rhodes, vice consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, definendo Parigi "un alleato ideale" della politica estera del presidente Obama.
La conferma di questo si è avuto lo scorso settembre, quando David Cameron non è riuscito, per l'opposizione del Parlamento guidato dai suoi tories, garantire a Washington il sostegno dell'alleato speciale britannico, senza contare che neanche Obama riuscì a convincere il Congresso. Mentre Hollande diventava l'unico grande sostenitore della necessità di procedere con i raid, prima che l'accordo tra Washington e Mosca fece innestare la marcia indietro.