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Usa: l'arma segreta di Hillary, i giornali di moda che l'adorano

26 maggio 2015 | 12.48
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E i repubblicani temono che questo farà crescere il sostegno per la candidata democratica tra milioni di lettrici

(Foto Infophoto)
(Foto Infophoto)

Hillary Clinton si può sentire poco amata e po' perseguitata dai media, ma c'e' un settore importante dell'editoria che l'adora: i giornali di moda letti da milioni di lettrici americane. Nel mondo degli "women's magazine" infatti c'e' grande eccitazione ed un'attenzione inedita per una corsa alla Casa Bianca che potrà portare alla prima donna presidente degli Stati Uniti. "Siamo entusiaste della candidatura di Hillary, saremo felicissime di vedere una donna presidente", ha detto a Politico Anne Fulenwider, direttore di Marie Claire che ha pubblicato uno speciale su tutte le donne in corsa alle elezioni del Congresso del 2016.

Sulla scia della candidatura di Hillary, molte riviste femminili stanno così dedicando maggiore attenzione alla politica. Si pensi che Marie Claire per coprire la prossima campagna elettorale avrà i contributi speciali dell'ex vice capo dello staff della Casa Bianca, Alyssa Mastromonaco, insieme ad un'ex collaboratrice della moglie del vice presidente Joe Biden. Mentre a Glamour è in arrivo Giovanna Gray Lockhart, moglie dell'ex portavoce della Casa Bianca ai tempi di Clinton. Un'invasione di 'insider' che preoccupa non poco gli strateghi repubblicani, che temono che da qui alle elezioni i rotocalchi elargiranno massice dosi di propaganda pro Hillary, facendo così tutta pubblicità gratuita ai democratici.

Negli ultimi mesi Vogue ha scritto di un libro su Michelle Obama, di John Kerry e del primo social segretary gay della Casa Bianca, Jeremy Barnard. E Anna Wintour, l'indiscussa signora della moda alla guida del celebre magazine che è stata una delle principali fundraiser per le campagne di Barack Obama, non fa mistero della sua completa dedizione per Hillary, che ha persino accompagnato a fare shopping. "Tutti noi a Vogue non vediamo l'ora di avere una copertina con la prima donna presidente degli Stati Uniti", ha detto presentandola ad un evento nel 2013. (segue)

Elle ha dedicato la sua copertina a Chelsea Clinton proprio la settimana in cui la madre annunciava la sua candidatura, anche se la direttore Robbie Meyers assicura che si è trattata di una coincidenza. Poi ci sono diversi articoli online sulla campagna di Clinton, compreso l'articolo sulle "12 volte che Hillary Clinton ci ha mostrato esattamente chi è" ("coraggiosa, femminista e che non si tira indietro").

Insomma, ce n'è abbastanza per far preoccupare i repubblicani: "spero che questi direttori, che so che tendono ad essere delle donne molto liberal, possano togliersi i paraocchi e rendersi conto che vi sono molti argomenti dei conservatori che le donne possono sostenere e molte donne repubblicane che devono essere celebrate", ha detto Katie Packer Gage, stratega che ha partecipato alla campagna di Mitt Romney.

In effetti i rotocalchi non ignorano la candidatura dell'altra donna in lizza per la Casa Bianca, la repubblicana Carly Fiorina, e di altre repubblicane in campo. E Vogue ha scritto di Laura Bush, Condoleeza Rice, Sarah Palin. Ma sicuramente è molto improbabile che su queste riviste femminili si troveranno articoli a sostegno della decisione della Corte Suprema di accogliere la richiesta della compagnia Hobby Lobby di non pagare le spese mediche per contraccettivi delle dipendenti per motivi religiosi.

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