Washington, 12 feb. (Adnkronos/Dpa) - A causa di "un'interpretazione eccessivamente ampia ed abusiva delle esigenze di sicurezza nazionale" gli Stati Uniti scendono quest'anno dal 32mo al 46mo posto della classifica della libertà di stampa nel mondo - che vede l'Italia salire dal 57mo al 49mo posto - messa a punto dall'organizzazione Reporter Senza Frontiere. Motivo di questa retrocessione, secondo l'organizzazione, e' lo sforzo messo in atto nel paese per "rintracciare gli autori delle rivelazioni e delle fughe di notizie". Un'altra inchiesta sulla liberta' di stampa, messa a punto da un altro organismo, il Comitato per la protezione dei giornalisti, denuncia a sua volta le operazioni di sorveglianza messe in atto dal governo perche' rappresentano una grande minaccia alla liberta' di stampa ed intralciano i giornalisti impegnati nella realizzazione di inchieste, negando loro la privacy e il riserbo che sono tenuti a garantire alle loro fonti. Secondo il World Press Freedom Index di RSF gli autori di fughe di notizie sono diventati 'il nemico': "Il processo e la condanna a Bradley Manning e la caccia a Edward Snowden sono moniti per quanti intendono contribuire alla diffusione di informazioni la cui pubblicazione servirebbe gli interessi dell'opinione pubblica". Al primo posto della classifica, per il quarto anno consecutivo, la Finlandia, seguita da Olanda e Norvegia. All'altro estremo della lista di 180 paesi, Turkmenistan, Corea del Nord ed Eritrea.