"So per esperienza che gli abusi sui prigionieri producono più male che bene, ma soprattutto, so che il ricorso alla tortura compromette quello che ci distingue maggiormente dai nostri nemici". Così John McCain, il senatore repubblicano, ed ex candidato alla Casa Bianca, ha fatto riferimento alle torture suibite durante gli anni trascorsi nelle prigioni dei vietcong, tristemente nota come "Hanoi Hilton".
McCain è intervenuto in aula dopo che Dianne Feinstein, la democratica che presiede la commissione intelligence che ha presentato il rapporto, costituendo quindi una voce in disaccordo con la maggioranza dei repubblicani contrari alla pubblicazione di una rapporto che, come ha detto il senatore Marco Rubio, "mette in pericolo vite di americani". "Non ho nessuna soddisfazione in pronunciare queste parole", ha detto in aula Feinstein difendendo la decisione la difficile decisione di pubblicare il rapporto come "un importante passo per restaurare i nostri valori e modtrare al mondo che siamo una società giusta".
E sul rischio che i terroristi possano usare il rapporto per attaccare americani, McCain ha detto che "non hanno bisogno di una scusa per fare quello che è da tempo la loro missione di vita".
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