Nuove accuse contro Donald Trump sul fronte fiscale. Secondo il "New York Times", negli anni Novanta, il candidato repubblicano alla Casa Bianca avrebbe fatto ricorso a metodi per evitare di pagare le tasse cosi' "incerti da un punto di vista legale" che i suoi stessi avvocati lo avevano avvertito che l'Internal revenue service (Irs) avrebbe potuto ritenerli impropri. Il giornale sostiene che queste 'manovre' avrebbero permesso a Trump di non dichiarare al fisco centinaia di milioni di dollari di un debito cancellato provocato dal fallimento di uno dei suoi casino.
Intanto, la campagna di Hillary Clinton è tornata all'attacco del direttore dell'Fbi, James Comey, accusato di usare un "doppio standard" nella gestione delle inchieste che riguardano i candidati alla Casa Bianca. Il direttore della campagna, Robby Mook, ha attaccato frontalmente Comey, che non ha esitato a parlare della nuova inchiesta sulle mail della Clinton inviate ad un server privato di posta, mentre si sarebbe rifiutato di nominare esplicitamente la Russia come il presunto responsabile degli attacchi hacker contro i democratici per non interferire nel voto.
"E' impossibile non considerare questo come niente di meno che un evidente doppio standard - ha denunciato Mook parlando con i giornalisti - Che il direttore Comey dimostri più discrezione in una questione che riguarda uno stato straniero che in una che riguarda la candidata democratica alla presidenza è strabiliante".
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