Gil Steinlauf, che da anni sostiene la causa dei diritti 'omosex'', ha inviato una lettera ai membri della Adas Israel Congregation: "Con mia moglie abbiamo cercato disperatamente un modo per ritrovarci, per salvare il matrimonio perché ci amiamo così tanto"
"Con molta sofferenza e lacrime, insieme alla mia amata moglie, ho compreso che posso continuare il mio cammino, con maggiore forza, pace interiore ed integrità, riconoscendo finalmente che sono gay". E' quanto ha scritto il rabbino Gil Steinlauf in una lettera scritta ai membri della Adas Israel Congregation, una delle principali sinagoghe di Washington.
Da anni Steinlauf ha mostrato il suo sostegno alla causa dei diritti dei gay: nel 2012 ha celebrato il primo matrimonio nella sinagoga e lo scorso anno scritto il saggio "The Queerness of Love: a jewish case for same-sex marriage", (vale a dire la stranezza dell'amore, con un un gioco di parole con l'aggettivo sinonimo di gay, un argomentazione ebraica a sostegno dei matrimoni omosessuali) in cui ricorda come "noi ebrei siamo un popolo che mai si è inserito nelle categorie degli altri". Ma ieri il rabbino, padre di tre figli adolescenti, ha ammesso, con una e-mail, alle 1420 famiglie della comunità, che per tre anni, insieme alla moglie che è anche rabbino, "abbiamo cercato disperatamente un modo per ritrovarci, per salvare il matrimonio perché ci amiamo così tanto".
Alla fine però sono arrivati alla decisione di divorziare: "quello che abbiamo avuto per 20 anni è stato vero, l'ultima cosa che vogliamo è vivere nella menzogna". L'annuncio del rabbino e della moglie è stato accolto con rispetto e sostegno dai capi della congregazione. "Io ho un grande rispetto della loro capacità di fronteggiare i cambiamenti nelle loro vite con onestà ed integrità, possiamo tutti imparare dal loro esempio", ha detto il presidente della sinagoga, Arnie Podgorsky.
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