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Usa: repubblicani, Casa Bianca ha violato legge per scambio sergente

03 giugno 2014 | 14.36
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I repubblicani sembrano intenzionati ad attaccare la Casa Bianca, a pochi mesi dall'appuntamento elettorale di midterm, per lo scambio tra il sergente Bowe Bergdahl e cinque talebani detenuti a Guantanamo. Uno scambio che non solo crea un pericoloso precedente per i militari americani - "dà l'idea che se prendi in ostaggio un militare americano, puoi avere cinque talebani liberi", ha affermato Mike Rogers, presidente della commissione intelligence della Camera - ma sarebbe avvenuto, sostengono i repubblicani, in violazione della legge, perchè il Congresso non è stato avvisato con 30 giorni di anticipo, come il Pentagono è tenuto a fare per ogni detenuto rilasciato da Guantanamo.

In questo caso non avevamo 30 giorni di tempo, ripetono da giorni dalla Casa Bianca, ed anche oggi Barack Obama, rispondendo alle domande dei giornalisti a Varsavia, ha detto che si è dovuto agire in fretta, "cogliere l'opportunità che si era creata" anche perchè vi erano "preoccupazioni per la salute" del militare da cinque anni tenuto in prigionia.

Anche dal punto di vista legale, spiega la portavoce della Casa Bianca Caitlin Hayden, le accuse dei repubblicani non reggono perchè, il vincolo della notifica "non si applica a queste circostanze uniche, in cui il trasferimento dei detenuti avrebbe assicurato la liberazione di un soldato americano catturato", ed una notifica "avrebbe messo in pericolo la sua vita". Ma queste spiegazioni non sembrano soddisfare i repubblicani, anzi Rogers, intervistato dalla Cnn, ha definito le preoccupazioni per la vita del rapito "una scusa per cercare di violare o aggirare la legge". (segue)

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