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Usa: repubblicani, Obama ha offeso i cristiani con paragone tra Is e Crociate

06 febbraio 2015 | 12.17
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Durante la preghiera nazionale il presidente ha anche ricordato come schiavitù e segregazione negli Usa siano state giustificate in nome della religione. Insorgono i conservatori del Sud: "Non crede nei valori dell'America"

Barack Obama alla National Prayer Breakfast  (Foto Infophoto)
Barack Obama alla National Prayer Breakfast (Foto Infophoto)

I repubblicani all'attacco di Barack Obama accusato di aver offeso i i cristiani per aver ricordato, durante la preghiera nazionale a Washington, che come oggi fanno i terroristi islamici, in passato vi è stato chi ha utilizzato la religione cristiana per giustificare violenze ed abusi. Dopo aver accusato lo Stato Islamico di essere "una setta della morte" che "distorce la religione per fini nichilistici", il presidente americano infatti ha sottolineato però come l'Occidente cristiano non possa dimenticare "che durante le crociate e l'Inquisizione, sono state commesse azioni terribili in nome di Dio".

Ma forse quello che ha indispettito di più i repubblicani è stato il fatto che Obama - nel discorso che ha pronunciato durante la preghiera a cui ha partecipato anche il Dalai Lama - abbia voluto ricordare che "nel nostro Paese la schiavitù e la segregazione razziale sono state troppe volte giustificate in nome di Cristo". Non a caso una delle reazioni più animate alle parole di Obama siano arrivate da un ex governatore della Virginia, stato del sud dove leggi segregazioniste sono state in vigore fino agli anni sessanta: "le parole del presidente alla preghiera nazionale sono state le più offensive che io abbia mai sentito pronunciare da un presidente - ha detto il repubblicano Jim Gilmore - ha offeso ogni credente cristiano negli Stati Uniti. Siamo arrivati al punto che il signor Obama non crede nell'America né condivide i valori che noi tutti condividiamo".

E il presidente della commissione per l'etica e la libertà religiosa delle chiese battiste del Sud ha definito quello di Obama "un infelice tentativo di fare un paragone morale sbagliato". Insomma, secondo i conservatori non è di una lettura critica della storia americana che si ha bisogno in questo momento di mobilitazione contro il terrorismo islamico, ma, sottolinea ancora Russell Moore, di "una forte struttura morale da parte dell'amministrazione ed una chiara strategia per sconfiggere lo Stato Islamico".

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