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Usa, Trump vince in corte d'appello federale su rimpatrio migranti

15 settembre 2020 | 10.36
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La decisione dei giudici potrà avere effetti sulle vite di 300mila immigrati e su 200mila loro figli che sono cittadini americani

(Afp)
(Afp)

L'amministrazione Trump ottiene una vittoria legale in una corte d'appello federale che ha riconosciuto il diritto delle autorità federali di revocare le protezioni umanitarie e quindi procedere al rimpatrio di centinaia di migliaia di immigrati che da anni vivono e lavorano negli Stati Uniti. Con due voti favorevoli ed uno contrario la corte d'appello del nono circuito ha infatti rovesciato il precedente verdetto che proteggeva dal rimpatrio immigrati provenienti da El Salvador, Haiti, Nicaragua e Sudan.

Nei mesi scorsi, l'amministrazione Trump aveva revocato la loro protezione umanitaria sostenendo che ora i loro Paesi d'origine sono sicuri e quindi sarebbero cadute le ragioni per le quali era stato concesso lo status. La decisione dei giudici potrà avere effetti sulle vite di 300mila immigrati e su 200mila loro figli che sono cittadini americani.

Per giustificare la decisione, la giudice Consuelo M. Callahan ha scritto che la legge federale non permette al potere giudiziarie di mettere in discussione le decisioni dell'esecutivo riguardo alle ragioni che giustificano o meno la concessione dello status.

Ha appoggiato la sua posizione il giudice Ryan Nelson, nominato da Trump. Mentre ha votato contro la giudice Morgan Christen, nominata da Barack Obama, che ha definito la decisione dell'amministrazione Trump "un cambiamento improvviso e non giustificato" delle procedure.

Inoltre ha ricordato come nel ricorso contro le deportazioni si afferma come queste siano state motivate da pregiudizi razziali espressi dallo stesso presidente Trump nei confronti per esempio di Haiti e El Salvador definiti "shithole countries". "Non possiamo mettere da parte le parole che sono state usate, alcune di queste espressioni erano riferite a persone, non luoghi, le dichiarazioni del presidente non hanno bisogno di essere decifrate", ha scritto Christen.

Le associazioni che difendono i diritti dei migranti si preparano a ricorrere contro la sentenza, con l'Aclu Foundation of Southern California che ha detto questa non metterà fine immediatamente alle protezioni umanitarie dei migranti dei Paesi interessati.

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