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Uscire in tuta? Perché no, basta che sia firmata

22 aprile 2016 | 15.50
LETTURA: 3 minuti

La tuta da ginnastica reinterpretata sulle passerelle in chiave couture da Gucci (a sinistra) e Versace (foto Afp)
La tuta da ginnastica reinterpretata sulle passerelle in chiave couture da Gucci (a sinistra) e Versace (foto Afp)

Con i capelli lunghissimi sciolti sulle spalle, un paio di scarpe a punta bianche, Rihanna cammina per le strade di New York. Potrebbe essere una delle tante immagini della cantante di Barbados, paparazzata in un'ordinaria serata a spasso per la Grande Mela. Ma c'è un dettaglio che alle fashioniste non è sfuggito, catturando anche l'attenzione di media: la mise scelta da Riri, una tuta da ginnastica in seta verde disegnata da Alessandro Michele per Gucci, completamente ricamata e con i polsi in pelliccia.

Che la cantante ami lo stile sportivo del resto non è una novità, visto che da un paio di stagioni tiene le redini di Puma, e non disdegna mai tank top, felpe e pantaloni sporty per le sue uscite social. Quel che però è balzato agli occhi è come la tuta, per anni bandita dalle passerelle, sia stata riportata in auge dagli stilisti, balzando in poco tempo in cima alle tendenze imperdibili di stagione.

E' grazie alle sue caratteristiche 'athleisure', quel giusto mix tra comodità e dinamismo, se la tuta da ginnastica è diventata il nuovo oggetto dei desideri di celebs e creativi, che non smetto di modellarla e modularla a partire dai tessuti, sempre più lussuosi e con un occhio attento all'aspetto estetico. Niente a che vedere quindi con quelle tute sformate portate da schiere di adolescenti negli anni '90, la tuta 2.0 più che al fitness sembra ispirata alla couture. Perché, in fondo, di questo si tratta.

Sembrano pronte a sbarcare a Rio De Janeiro le modelle di Lacoste che per la spring summer 2016 conferma uno dei main trend della scorsa stagione, quello sporty-chic tanto amato dall'etichetta del Coccodrillo, che sembra anticipare le Olimpiadi di Rio. Felipe Oliviera Baptista fa sfilare i suoi modelli come fossero atleti, avvolti dalle bandiere internazionali stilizzate su camicie, shorts, giacche legate in vita, poncho e le immancabili tute da ginnasta.

Focus sull'activewear anche da Chloé, che mixa tracksuits casual ad abiti di ispirazione anni '70. E se Gucci non rinuncia a tute e bomber da indossare sopra camicette di chiffon e tacchi dorati, l'activewear ipoteca anche la stagione invernale, sposando il pensiero di Donatella Versace che per la griffe della Medusa punta tutto sull'outwear con suit traslucidi, tuniche, minidress e tailleur sartoriali alternati a tute, una ridda di zip e maglie a coste.

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