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Vacanze: tra fattorie, ville e castelli arrivano i centri estivi per bambini 'alternativi'

14 luglio 2015 | 16.32
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Vacanze: tra fattorie, ville e castelli arrivano i centri estivi per bambini 'alternativi'

Alla riapertura delle scuole mancano ancora quasi due mesi e per molti genitori le ferie sono ancora lontane. Ma per chi non vuole lasciare i propri figli ad ‘alienarsi’ giornate intere davanti a videogiochi, tv e smartphone esistono le più variegate possibilità offerte dai centri estivi. E non sempre è necessario arrivare a spendere quasi 300 euro a settimana. Ecco quindi che anche mentre i ‘grandi’ sono ancora costretti a lavoro, i ragazzi possono passare le loro giornate nelle fattorie, a cavallo, in bici, al mare, a contatto con la natura, ma anche essere stimolati dalla storia o cominciare ad affrontare le tematiche sui migranti e sui diritti umani a Lampedusa.

Per i più piccoli, a Roma, c’è il Bioparco che offre ai bambini la possibilità di trascorrere le giornate immersi nella natura, alla scoperta degli animali, ma anche della cura degli orto didattico. Quest’anno poi è stato scelto il tema del ‘giallo’: i bambini del centro estivo vestiranno i panni di abili investigatori per risolvere i casi più bizzarri riguardanti gli abitanti del Bioparco e prendendo spunto da storie in stile poliziesco, ogni settimana indagheranno sui misteri della biodiversità per arrivare a scoprire i segreti del mondo animale e vegetale.

Sempre nella Capitale, al Laghetto di Villa Ada, all’interno della manifestazione di ‘Roma Incontra il Mondo’, c’è un centro estivo per bambini dai 3 agli 11 anni che propone sport, giochi all’aria aperta, teatro, relax, acqua, cavalli e musica.

Decisamente ‘alternativi’ anche i centri estivi organizzati dall’Ufficio Didattica di Eataly Roma che si propongono di avvicinare i giovani al cibo con fantasia. Attraverso ricette, gite a tema e attività artistiche, i bambini potranno conoscere i segreti della cucina e dell’agricoltura biologica.

E ancora. Dal Lazio al Trentino, passando per Liguria, Piemonte, Lombardia e Veneto, è possibile far passare una settimana davvero originale ai propri figli, immersi nelle bellissime ville e castelli del Fondo Ambiente Italiano, con attività che offrono esperienze ludiche ricche di stimoli culturali.

Per ragazzi e ragazze un po’ più grandi, da Lampedusa a Passignano sul Trasimeno grazie ai campi estivi di Amnesty International, quest’estate 2015 potrà essere l’occasione di entrare in contatto con temi più ‘impegnati’ come la discriminazione, la tortura, i diritti di migranti e rifugiati.

Ma quanto costa ai genitori lasciare i figli ai centri estivi? Secondo un'indagine dell'Adoc si arriva fino a 250 euro alla settimana, quasi cioè come una vacanza in albergo o l'affitto di una casa. Per questo, sottolinea l'associazione consumatori, almeno il 60% dei genitori preferisce lasciare i propri figli da nonni o parenti.

“Con la chiusura estiva delle scuole i genitori devono affrontare un altro problema, dove lasciare i figli e quanto spendere – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc - Le soluzioni sono molteplici, dai centri estivi privati (costo medio 155 euro a settimana per figlio fino a un massimo di 250 euro) o comunali (35-40 euro /settimana), dalle baby-sitter (50 euro a settimana) all’oratorio (35 euro a settimana). Ad oggi queste soluzioni sono scelte da circa il 40% delle famiglie, di cui il 40% sceglie il campo estivo privato, il 25% opta per la baby-sitter, il 20% per i centri estivi del Comune di residenza e il 15% lascia i figli in oratorio.

Quanto alle vacanze vere e proprie se il figlio va da solo, una settimana costa in media 400 euro in Italia, all’estero, magari seguendo un corso di lingue, la spesa sale a 700 euro a settimana. Quest’ultima soluzione è scelta solo dal 5% delle famiglie italiane, visto che negli ultimi 10 anni ha subito un crollo del 40%. Nel frattempo però, sta emergendo una soluzione, sempre all’estero, che concilia il viaggio con piccoli lavori da parte dei ragazzi: una buona opportunità per imparare una lingua e potersi permettere una vacanza anche in mancanza di denaro.

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