Il virologo all'Adnkronos Salute: "Temo non migliori la campagna, le persone devono essere totalmente consapevoli del valore dell'iniezione-scudo"
"A me gli obblighi non sono mai piaciuti. Alla fine ritengo che paghi di più una moral suasion fatta bene, anche sulla vaccinazione anti-Covid. Perché in questo modo convinci una persona del fatto che è giusto farlo. E se è un sanitario, deve essere totalmente consapevole del fatto che il vaccino serve a se stesso e agli altri". E' la riflessione del virologo Massimo Clementi, che interviene su uno dei temi al centro del dibattito in questi giorni.
Un provvedimento che introduca una forma di obbligo vaccinale per medici e operatori sanitari è necessario? "Non mi pare che un obbligo possa portare a una migliore e più ampia vaccinazione - osserva all'Adnkronos Salute il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'ospedale San Raffaele di Milano e docente all'università Vita-Salute -. Per la società è più importante che ci siano persone convinte del valore della vaccinazione, perché poi diventano loro stessi testimonial dell'iniezione scudo. Dire: devi vaccinarti e punto e un po' vecchio stampo come approccio. E a mio avviso non funziona".
Per quanto riguarda poi i prossimi mesi, "auguriamoci che l'estate 2021 sia serena. Le premesse ci sono" dice il virologo. "Al netto delle possibili future nuove varianti di Sars-CoV-2, che restano l'incognita che continueremo ad avere anche per il futuro, se la bella stagione porterà quello che abbiamo visto l'anno scorso avremo una riduzione importante dei contagi e infezioni con minor carica virale, perché il virus è disturbato dalle temperature più elevate e dall'irraggiamento ultravioletto, che lo danneggia".
Lo scorso anno, sottolinea all'Adnkronos Salute, "c'è stato un decremento delle infezioni, che però poi sono riprese per effetto di un certo allentamento del distanziamento sociale e con l'arrivo subito dopo l'estate di una variante che è stata chiamata spagnola perché circolava nella penisola iberica".