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Vaccino Astrazeneca, l'ad: "Da primi dati ospedalizzazione giù del 95%"

01 marzo 2021 | 09.35
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Lorenzo Wittum: "Obiettivo dosi per 2021 di 300 mln in Europa, di cui 40 per Italia"

(AFP)
(AFP)

Quello che succede nel Regno Unito, è una "prova molto chiara che i vaccini funzionano". E' quanto sostiene Lorenzo Wittum, Ad e presidente di AstraZeneca Italia a Skytg24. "Sono interessanti i primi dati sull'efficacia del vaccino in vita reale. La settimana scorsa sono stati pubblicati quelli delle vaccinazioni in Scozia, dove mezzo milione di persone sono state vaccinate con AstraZeneca e si è avuta una riduzione di ospedalizzazioni del 95% e ci aspettiamo gli stessi dati per l'Inghilterra", ha affermato, sottolineando che "è importante che per il maggior controllo dell’epidemia che più persone possibile siano vaccinate nel minor tempo possibile”.

"Siamo pronti a fornirne 20 milioni nel secondo trimestre, di cui 10 milioni da produrre nella catena europea", ha poi aggiunto Wittum in merito alle dosi sottolineando che "l'obiettivo è per il 2021 di 300 milioni in Europa di cui 40 per l’Italia".

"Il brevetto si riferisce alla ricerca e alla proprietà intellettuale della ricerca", e "nel caso del vaccino AstraZeneca la proprietà intellettuale è di Oxford. Quello a cui siamo assolutamente disposti è cedere licenze di produzione per far sì che si possa accelerare. E' quello che abbiamo fatto negli ultimi mesi: i 20 stabilimenti di produzione non sono assolutamente solo nostri". "Lo stiamo già facendo - ha ribadito - e siamo disposti ad aumentarlo", a farlo ancora di più. "Però voglio essere molto chiaro - ha precisato il manager - Per aumentarlo abbiamo bisogno di due condizioni": la prima è che serve "un partner capace di gestire questo processo di produzione, perché il trasferimento tecnologico non è assolutamente facile". La seconda, poi, è che "abbiamo bisogno di un partner che abbia capacità di produzione di decine di milioni al mese". "Non è semplice - ha assicurato Wittum - Ho passato da giugno a dicembre a cercare partner, tanto in Italia come in Europa. La settimana scorsa abbiamo annunciato un accordo con una società tedesca per aumentare la produzione di sostanza attiva, che è dove abbiamo avuto i problemi di resa".

Parlando della possibilità di utilizzare una sola dose di vaccino AstraZeneca, Wittum ha sottolineato che “Ema ha fatto un lavoro eccezionale aprendo la rolling review, quello che compete a me è dire che dobbiamo attenerci alle istruzioni delle agenzie regolatorie, ovviamente la comunità scientifica, insieme alle autorità regolatorie nazionali, può decidere quello che considera più opportuno. In Inghilterra è stata presa questa decisione: dai dati preliminari della Scozia sembra che questa strategia funzioni”. “Le agenzie regolatorie – ha spiegato - dicono che sono necessarie due dosi. Nel nostro caso più del 40% dei soggetti dello studio clinico ha preso la seconda dose dopo otto settimane. Nel caso di AstraZeneca quindi c’è la possibilità di spaziare l’intervallo di somministrazione fra prima e seconda dose fino a 12 settimane. Intervallare fino a tre mesi è una reale possibilità".

“Abbiamo iniziato lo studio clinico di fase tre alla fine di maggio- ha aggiunto ancora -. Lo studio inizialmente era con una dose. Alla metà di luglio, quando abbiamo visto i risultati di efficacia preliminari della fase due, abbiamo visto che c’era una protezione maggiore somministrando una seconda dose, quindi abbiamo deciso, con Oxford e le autorità regolatorie, di portare il vaccino da una a due dosi. Voglio essere chiaro: nel caso volessimo passare alla strategia della dose unica, dovremmo fare uno studio per provarlo”.

Quanto ai richiami, "è possibile fino a 12 settimane", ma "non bisogna andare oltre". Mentre per quanto riguarda l'efficacia del vaccino anti-Covid anche con una sola dose, Wittum ha detto che "servono altri studi clinici".

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