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Vaccino AstraZeneca, stop frena campagna vaccinale: Draghi vede Curcio

15 marzo 2021 | 21.01
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Countdown per la riunione dell'Ema giovedì

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Lo stop al vaccino anti-covid di Astrazeneca frena la campagna vaccinale in Italia e agita il governo. La decisione "temporanea e cautelativa", in linea con gli "altri Paesi europei" è giunta al termine di un confronto tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e i colleghi europei. La prima a dire stop al vaccino Astrazeneca è la Germania, seguono la Francia e dunque l'Italia, subito dopo arriva il disco rosso della Spagna. La luce in fondo al tunnel della pandemia, tenuta accesa dai vaccini, sembra all'improvviso affievolirsi. In Italia ben 1,1 milioni di cittadini hanno già ricevuto il siero sotto accusa. Un vaccino che ora, per uscire dall'angolo, attende la decisione che l'Ema, ente di vigilanza europeo, assumerà giovedì in una riunione straordinaria.

Ma intanto c'è chi si chiede cosa fare, soprattutto tra i cittadini che hanno ricevuto la prima dose ed erano in attesa della seconda. Mentre migliaia di hub vaccinali, da un estremo all'altro del Paese, si trovano a sospendere le vaccinazioni all'improvviso, rimandando a casa chi era in fila, in attesa dell'inoculazione della salvezza. E che ora rischia di far paura, con i nuovi casi di trombosi e decessi sospetti. Venerdì scorso proprio in uno di quei centri, l'hub all'aeroporto di Fiumicino, il premier Mario Draghi aveva assicurato che "qualunque fosse la decisione finale dell'Ema" sul vaccino anglo-svedese, la campagna vaccinale sarebbe proseguita "con rinnovata intensità".

Ma la battuta d'arresto fa paura, e arriva all'indomani dello scontro tra Speranza e il presidente del Piemonte Alberto Cirio, per la fuga in avanti della Regione sul vaccino 'della discordia', che aveva portato il governatore a sospendere tutto, salvo poi vedersi costretto a tornare sui suoi passi. Uno scontro che oggi ha il sapore amaro della beffa. In serata, subito dopo aver visto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Draghi riceve a Palazzo Chigi il numero uno della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Sul tavolo il piano vaccinale, che non dovrà subire arretramenti ma procedere spedito.

Ma un granello di sabbia sembra essersi infilato nel meccanismo e rischia di mandare in panne il motore. Anche perché, effetti collaterali a parte, AstraZeneca potrebbe avere un altro punto debole affatto secondario: secondo uno studio citato dal responsabile per la strategia vaccinale dell'Ema, Marco Cavaleri, il vaccino - al contrario di quelli targati J&J, Moderna e Pfizer- sarebbe risultato inefficace contro la variante sudafricana del Covid, anche se sono necessarie ulteriori verifiche.

Il timore, nonostante gli inviti alla cautela, è che si diffonda un certo scetticismo tra i cittadini, rallentando di fatto la campagna vaccinale a cui il governo Draghi punta a mettere le ali. Senza considerare l'ipotesi in cui, dalla riunione di giovedì, dovesse arrivare uno stop dell'Ema al vaccino anglo-svedese. Nel secondo trimestre sono attese in Italia 36,8 milioni di dosi complessive, tra Pfizer, AstraZeneca e Moderna. E una fetta corposa della torta è riconducibile proprio all'azienda anglo-svedese.

Sullo sfondo il caos, in una giornata all'insegna dell'incertezza e in cui il cortocircuito la fa da padrona. Complice il fatto che il divieto dell'Aifa ad usare il vaccino Astrazeneca è arrivata a nemmeno 12 ore dalla nota in cui la stessa agenzia definiva "ingiustificato" l'allarme sulla sua sicurezza.

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