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Vaccino covid, da febbre a dolori: 30mila reazioni segnalate, 6,1% gravi

10 marzo 2021 | 16.06
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Report Aifa: "Confermati i profili di sicurezza, in corso valutazione sui casi più severi che sono 44 ogni 100.000 dosi"

(Fotogramma)
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Poco più di 30mila reazioni al vaccino anti-covid sono state registrate in Italia su oltre 4 milioni di dosi somministrate. Febbre, cefalee, dolori muscolari e articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea, gli 'eventi avversi' più segnalati (93%). È quanto emerge dal secondo Rapporto sulla sorveglianza di questi vaccini, pubblicato dall'Agenzia italiana del farmaco Aifa. Complessivamente al 26 febbraio 2021 nella Rete nazionale di farmacovigilanza sono state valutate 30.015 le segnalazioni su un totale di 4.118.277 dosi somministrate per tutti i vaccini.

Le segnalazioni gravi, per le quali è in corso la valutazione del nesso causale con le vaccinazioni, corrispondono al 6,1% del totale, con un tasso di 44 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino e dalla dose somministrata. Mentre il 93,6% delle segnalazioni è riferito a eventi non gravi e risulta in linea con le informazioni già presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei vaccini.

I dati, si legge in una nota Aifa, confermano i profili di sicurezza. Le segnalazioni di cui parla il report riguardano soprattutto il vaccino Pfizer/BioNTech (96%), che è stato il più utilizzato e solo in minor misura il vaccino Moderna (1%) e il vaccino AstraZeneca (3%). Il tasso di segnalazione per questi vaccini è di 729 ogni 100.000 dosi, "più elevato di quello che abitualmente si osserva per altre vaccinazioni, per esempio quella antinfluenzale, ma coerente con i risultati degli studi clinici e indicativo della speciale attenzione dedicata a questa vaccinazione", chiarisce l'Aifa. L'età media dei protagonisti delle segnalazioni è di 46 anni coerente con l'età media dei vaccinati, in gran parte operatori sanitari.

Altro dato che viene evidenziato è che la frequenza cumulativa di segnalazioni non è differente tra prima e seconda dose per i vaccini Pfizer e Moderna, mentre per il vaccino AstraZeneca non vi sono ancora iniezioni di seconde dosi, previste dopo 12 settimane. Gli eventi segnalati sono insorti prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (87% dei casi).

I dati elaborati e presentati nel Rapporto, viene puntualizzato, devono essere considerati come "descrittivi di un processo dinamico in continua evoluzione vista l'attuale transizione verso un consistente aumento delle vaccinazioni quotidiane". Viene infine ricordato che "un ampio numero di segnalazioni non implica una maggiore pericolosità del vaccino, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza".

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