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Vaccino Covid, Di Maio: "A breve Speranza presenterà il piano"

27 novembre 2020 | 21.06
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Vaccino Covid, Di Maio:

''Nelle prossime ore il ministro Speranza presenterà il piano di vaccinazione nazionale''. E' quanto ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ospite di 'Stasera Italia' a proposito delle misure per contrastare il Coronavirus. "Il 2021, quindi da gennaio, sarà l'anno in cui avvieremo la campagna di vaccinazione" spiega. "L'Italia è uno dei Paesi che è negli accordi più grandi per ricevere le dosi di vaccino per primo. Si tratta di due accordi, che ci permettono, grazie al lavoro diplomatico nostro e del ministero della Salute, di ricevere le dosi di vaccino. Ci aiuterà l'esercito come si è detto in modo da poter raggiungere ogni parte del Paese il prima possibile''. ''Dobbiamo prima di tutto vaccinare i nostri medici, infermieri, operatori socio sanitari, ovvero chi sta al fronte di questa guerra''. I ''contratti stipulati ci dicono che verranno rispettati i tempi. Il vaccino - ha sottolineato Di Maio - è il modo di ritornare a una nuova normalità. Dobbiamo fare questi ultimi sacrifici''.

IMPIANTI DI SCI - ''Dobbiamo fare ancora dei sacrifici. E non è un sacrificio non andare sulle piste da sci... Tutte le misure che stiamo adottando sono misure che servono a tutelare la vita. L'importante è preservare lo spirito del Natale e questo significa tutelare la vita. Noi ci eravamo dimenticati il valore della vita''. ''Il tema è che noi chiudiamo gli impianti da sci per evitare gli assembramenti. Se un cittadino decide di andare in vacanza e di andare a sciare in un altro Stato europeo quando rientra si fa la quarantena così noi preserviamo le famiglie che sono rimaste qui..''.

GOVERNO - ''Credo che non serva una nuova maggioranza", ma un "grande dialogo tra tutte le forze del Paese''. Per l'Italia ''non serve una nuova maggioranza, qui non è una questione di nuova maggioranza. Ma occorre un grande dialogo tra le migliori forze del Paese. Ognuno deve continuare a fare in Parlamento la propria parte, maggioranza e opposizione'', perché è necessario impegnarsi ''dinanzi alla nazione''. ''Serve una grande sinergia. Qui - ha assicurato - nessuno sta chiedendo di entrare in maggioranza e allo stesso modo nessuno mette veti. Credo che ognuno debba continuare a fare la propria parte rispetto ai cittadini e alla nazione dalla propria posizione. Chi sta all'opposizione e dialoga con responsabilità fa un atto di dovere morale in un momento di grande crisi''.

"NON MI CANDIDO A PREMIER" - "Nessuna candidatura a premier, è solo uno stimolo al dibattito..." precisa Di Maio, quando gli chiedono se il suo lungo intervento sul 'Foglio' in dieci punti debba essere letto come una sorta di manifesto politico di chi studia da futuro premier.

LA MESSA DI NATALE - "Da cattolico andrò alla messa di Natale quando ci sarà, quando la mia parrocchia la farà'', perché ''è importante preservare lo spirito del Natale".

MADE IN ITALY - ''Le imprese italiane sono competitive, ma il governo deve metterle in condizione" di esserlo "sui mercati internazionali". "Perché quando questo accade, vincono sempre, perché il Made in Italy è il prodotto più apprezzato e ambito al mondo''. ''Spero che il mese di dicembre con misure meno restrittive possa anche far ripartire i consumi, perché ci sono tanti commercianti e tante aziende che ne hanno bisogno''.

FISCO - ''Per riformare il sistema fiscale non bisogna aspettare il 2022, dobbiamo aiutare adesso", ad esempio, dice, le partite Iva.

BONAFEDE - "Il Movimento 5 Stelle al governo ha fatto importanti leggi grazie anche al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede" ha detto Di Maio. "Penso alla legge sull'anticorruzione, al carcere per i grandi evasori e poi il codice rosso contro la violenza sulle donne".

DIGITALIZZAZIONE E BUROCRAZIA - "Noi siamo in ritardo sul piano della digitalizzazione del Paese, anche perché il piano della banda ultralarga ha avuto tanti problemi di burocrazia. Dobbiamo prenderci qualche rischio. Noi abbiamo fatto una legge anticorruzione più rigida d'Europa. Dobbiamo abbattere, invece, una serie di codicilli e cavilli che non permettono alle aziende ma anche agli enti pubblici di fare le gare e di stendere la fibra''.

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