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Vaccino Covid, Guerra: "Crisanti ha ragione"

24 novembre 2020 | 10.17
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Ranieri Guerra (Fotogramma)
Ranieri Guerra (Fotogramma)

"Chiariamo: Crisanti ha ragione a dire 'non mi vaccino perché ho visto solo annunci sui giornali e non i dati'. Sono sicuro, però, che le agenzie del farmaco americana ed europea, Fda ed Ema, non si faranno scappare nulla con l'attenzione mondiale addosso che hanno in questo momento. Quindi, direi, aspettiamo di vedere cosa diranno sui vaccini contro il Covid le due agenzie e poi la discussione si chiuderà". A dirlo Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità e membro del Comitato tecnico scientifico che in un'intervista su 'Il Fatto quotidiano' ritorna sulle polemiche che hanno coinvolto il virologo Andrea Crisanti.

Guerra si dice comunque ottimista: "Anche le case farmaceutiche non si sarebbero lasciate andare a tali trionfalismi in una situazione come quella attuale: in caso di fallimento sarebbero le prime a pagare".

Per quanto riguarda la diffusione del contagio in Europa "in questo momento Svizzera, Olanda e Est europeo se la passano male. Chi ha preso misure solide, più mirate come le nostre, o più generalizzate come la Francia, adesso sta meglio. La Svizzera in questo momento è l'epicentro europeo della pandemia. A Ginevra le terapie intensive sono sature".

"La terza ondata - prosegue Guerra - sarà un piccolo scalino o un nuovo dramma, un altro tsunami: dipende da noi. Dipende da quel che faremo durante le feste di Natale. Tra quindici, venti giorni avremo una sostanziosa diminuzione dei contagi. Le terapie intensive si svuoteranno e ci saranno molti meno ricoveri. Ma Sars-Cov-2, appunto, è ciclico: la curva ritornerà a crescere, di poco o di tanto. Dobbiamo lavorare e impegnarci per far sì che sia di poco".

"Qui in Italia a Natale, ma parliamo di familiari stretti, credo che si potranno fare pranzi e cene, non credo che nessuno voglia fare brutti scherzi ai propri parenti. La disciplina individuale sarà fondamentale: chi avrà il minimo sintomo rinuncerà volontariamente. Siamo in piena polemica su settimane bianche e impianti sciistici. Vogliamo ritrovarci nella stessa situazione della passata estate che ci ha portati dove siamo ora?", dice Guerra ricordando che "l'andamento epidemiologico di questo coronavirus è ciclico, sappiamo perfettamente come si comporterà". Ora, inoltre non siamo in una fase al picco. "Il picco si ha quando la curva inizia a scendere in maniera sostenuta. Siamo ancora in decelerazione. Per fortuna sta calando la pressione su terapie intensive e reparti. Purtroppo per i decessi ci vuole più tempo. Ma i numeri danno ragione alle chiusure mirate decise dal governo", spiega Guerra sottolineando che il problema non è solo per le morti da Covid.

"La Federazione di oncologi, cardiologi ed ematologi ha lanciato l'allarme: con la chiusura di intere terapie intensive cardiologiche convertite a Covid rischiamo nelle prossime settimane più morti di infarto che di coronavirus. Hanno ragione, ci sono già evidenze, a livello globale, non italiano, che i morti per eventi cardiaci acuti stiano raddoppiando. E non parliamo dell'oncologia: siamo totalmente in assenza di screening, questo si pagherà dopo. Prima gli ospedali possono ritornare alla normalità, più evitiamo di farli piombare nell'incubo per la terza volta, meglio sarà per tutti", conclude.

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