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Vaiolo delle scimmie, primo caso in Emilia Romagna

26 maggio 2022 | 13.37
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L'uomo, ricoverato all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, è in isolamento, in buone condizioni di salute

(Afp)
(Afp)

Un caso di vaiolo delle scimmie è stato riscontrato in Emilia Romagna. Si tratta del primo in Regione e riguarda un uomo, attualmente ricoverato all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, dove è in isolamento, in buone condizioni di salute, come confermano fonti della Regione.

Il primo caso di vaiolo delle scimmie riscontrato in Emilia Romagna è stato diagnosticato in "un cittadino cileno trentacinquenne, presentatosi ieri pomeriggio al Pronto soccorso del Policlinico di Sant'Orsola" di Bologna, riferisce la Regione in una nota. "L'uomo - si legge - ha alloggiato a Madrid all'inizio di maggio" e "con ogni probabilità è lì che è stato contagiato: a metterlo in allerta, infatti, è stata la notizia che in un locale in cui era stato erano stati segnalati più casi positivi e per questo motivo il locale era successivamente stato chiuso. Prima di arrivare in Italia, lo scorso 24 maggio, ha viaggiato in Germania".

"Durante la visita - prosegue la Regione - il paziente ha mostrato di essere in buone condizioni di salute, presentando un numero limitato di vescicole cutanee, alcune delle quali sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi. E' stato sottoposto al tampone previsto in questi casi", nei quali "si analizza un campione del liquido contenuto in una vescicola. Il test virologico effettuato dal Crrem, Laboratorio di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche del Policlinico di Sant'Orsola, ha confermato l'ipotesi clinica: il paziente è risultato positivo al Mpxv, il Monkeypox virus". In questo momento è ricoverato in isolamento nel reparto di Malattie infettive del Sant'Orsola.

CASI NEL MONDO - Al 25 maggio il totale dei casi di vaiolo delle scimmie confermati nel mondo supera quota 200. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc, a quella data risultavano 219 casi confermati. Oltre 100 di questi casi confermati (118, secondo l'ultimo aggiornamento che però non ha ancora censito le ultime segnalazioni) sono segnalati da 12 Stati membri dell'Ue/Spazio economico europeo, tra cui l'Italia. La maggior parte di queste infezioni sono state rilevate in giovani uomini, che si autoidentificano come uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm). "Non ci sono stati morti. La presentazione clinica è generalmente descritta come lieve", aggiunge l'Ecdc.

La maggior parte dei casi, spiega l'ente Ue, presentano lesioni cutanee in zone intime, elemento che "indica che la trasmissione probabilmente si è verificata durante uno stretto contatto fisico". Questa è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza legami epidemiologici noti con l'Africa occidentale o centrale, dove questa malattia è endemica, ricorda l'Ecdc. Il numero più elevato di casi in Ue si concentra in Spagna e Portogallo (rispettivamente 51 e 37 i casi inseriti nel conteggio Ecdc). I Paesi che segnalano casi al di fuori dell'Ue/See, includono il Regno Unito (71), e poi Argentina (1 caso sospetto), Australia (2), Canada (15), Israele (1), Stati Uniti (9), Svizzera (2), Emirati Arabi Uniti (1 con una storia di viaggio in Africa occidentale) e Marocco (3 casi sospetti).

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