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Siria: Vanessa e Greta, le italiane rapite in Siria/Scheda

15 gennaio 2015 | 18.28
LETTURA: 3 minuti

Il 31 luglio, tre giorni dopo il loro ingresso in Siria, erano state rapite nella località di Abizmu. Comparse in un video il primo gennaio dicevano di essere "in grande pericolo". Entrambe indossavano un velo e una veste nera che lasciano scoperti solo il viso e le mani.

Siria: Vanessa e Greta, le italiane rapite in Siria/Scheda

Prigioniere da più di cinque mesi in Siria, le due giovani italiane Vanessa Marzullo e Greta Ramelli sono comparse in un video il primo gennaio nel quale dicevano di essere "in grande pericolo". Ecco le principali tappe della loro vicenda, mentre fonti dell'opposizione siriana diffondono la notizia, ancora non confermata, della loro liberazione.

Gennaio 2013: Vanessa, 21 anni e Greta, 20, fondano assieme al 47enne Roberto Andervill una organizzazione, il progetto Horryaty, per raccogliere aiuti destinati alla popolazione civile in Siria. I tre si erano conosciuti a manifestazioni a sostegno dei civili siriani. Vanessa, originaria di Brembate, studia mediazione linguistica e culturale all'Università di Milano, dove impara anche inglese e arabo. Greta, anche lei studentessa universitaria, è originaria di Besozzo ed è una volontaria della Croce Rossa. Ha avuto delle esperienze di cooperazione in Zambia e in India.

Febbraio 2013: le due ragazze compiono un primo breve viaggio per portare aiuti in Siria, passando dal confine turco.

Luglio 2013: Greta e Vanessa tornano in Siria con nuovi aiuti, dopo aver attraversato il confine turco con il giornalista de Il Foglio Daniele Ranieri. Il 31 luglio, tre giorni dopo il loro ingresso in Siria, vengono rapite nella località di Abizmu.

(segue)

Agosto 2013: Il 21 il quotidiano britannico Guardian pubblica un articolo secondo il quale le due ragazze sarebbero nelle mani degli jihadisti dello Stato Islamico. Fonti dei servizi italiani hanno però sempre smentito questa ipotesi. Negli stessi giorni il quotidiano arabo stampato a Londra al-Quds al-Arabi, scriveva che le due ragazze stavano bene e ipotizzava il loro rilascio a breve.

Settembre 2013: il quotidiano libanese Al-Akhbar, vicino al movimento sciita hezbollah (schierato con il regime di Damasco), scrive che le due ragazze erano state attirate ad Abizmu da un attivista siriano conosciuto su Internet nell'ambito di un piano organizzato per rapire le due ragazze chiedere un riscatto. Dopo il sequestro le due ragazze sarebbe state vendute ad un altro gruppo armato, prosegue la fonte del giornale, escludendo che siano finite nelle mani dello Stato Islamico.

1 gennaio 2015: Le due ragazze appaiono in un video postato su Youtube. Entrambe indossano un velo e una veste nera che lasciano scoperti solo il viso e le mani. Una regge un foglio bianco strappato da un quaderno con la data a penna 17-12-14 wednesday, l'altra recita un breve messaggio in inglese a voce bassa. 'Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo - è il testo pronunciato da una delle ragazze - Supplichiamo il nostro governo ed i loro mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in grande pericolo e possiamo essere uccise. Il nostro governo ed i mediatori sono responsabili delle nostre vite''. Il video è intitolato "Il fronte al Nusra detiene due italiane a causa della partecipazione del loro governo alla coalizione". E alcune ore dopo un esponente del Fronte Al Nusra ha confermato alll'agenzia stampa Dpa di detenere le due ragazze.

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