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Vela: Vascotto, Bertelli sognava di vincere Coppa con legalità ed entusiasmo

02 aprile 2015 | 19.54
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"Luna Rossa meritava di poter vincere l'America's Cup per riportare la vela a essere uno sport dove si naviga e non si vola", ha spiegato lo skipper triestino sul ritiro del team italiano dall'America's Cup

Lo skipper Vasco Vascotto (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Lo skipper Vasco Vascotto (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"La vela italiana deve fare un grande applauso e dire grazie a quello che è stato l'armatore che più ha investito per l'Italia e la vela in questi anni, che è Patrizio Bertelli. Ha sognato di portare a casa la Coppa e ha sempre lavorato con legalità ed entusiasmo, sognando ad occhi aperti per tutto questo tempo, ma ha avuto a che fare con delle persone che pensano sempre ai propri interessi e alle proprie tasche". Vasco Vascotto skipper e tattico triestino, protagonista della Coppa America con Mascalzone Latino, ha commentato così all'Adnkronos, la decisione di Luna Rossa di ritirarsi dalla 35esima America's Cup dopo la decisione della Acea (America’s Cup Event Authority) di cambiare in corsa le regole di classe delle imbarcazioni.

"Mi dispiace che Bertelli se ne sia accorto tardi, avrebbe salvato un po' di soldi. Sono dispiaciuto per i ragazzi che hanno lavorato fino adesso, che stavano facendo un grande lavoro, e che meritavano di poterla vincere per riportare la vela a essere uno sport dove si naviga e non si vola. Fa molto 'figo' volare ma si sono persi i principi che regolavano la vela. Io mi sono permesso di dirlo 5 anni fa -sottolinea Vascotto- che si andava verso questo tipo di rovina, il 98% dei velisti era contro questa scelta dei catamarani, ora saremo al 99%, rimane l'1% che dovrebbe fare un'analisi più approfondita di dove siamo andati".

Sulla possibilità che ci possa essere un qualche ripensamento, lo skipper ha aggiunto: "mi auguro che il passo indietro non lo faccia Bertelli. Sono convinto di rappresentare anche gli interessi a lungo termine dei ragazzi del team, dicendo questo. La vela ha bisogno di tornare quello che era per certi versi. Esiste un movimento di vela che funziona, che ha passato un momento di crisi. Navigo con Azzurra con i Tp52 e passato il momento di crisi ora abbiamo 9 imbarcazioni nuove".

Vascotto fa poi un paragone con il calcio e il cinema. "La vela è come il calcio. E' come dire che si gioca con i palloni gonfiati ad elio, perché il pallone vola di più ed è più spettacolare, ma non è più calcio. Queste sono le cavolate dove è andata la vela nell'ultimo periodo. Bisogna cambiare perché ci sono degli errori evidenti, ma fare una Coppa, dove eravamo rappresentati da 4 team e ora sono 3, con 8 persone contro le 17 di un tempo, è come fare un film senza attori, è monco. La Coppa America vista in questi anni era monca -aggiunge lo skipper-. Dicono: abbiamo ridotto i costi, ma lo hanno fatto tagliando gli attori, non è il modo di tagliare i costi, fanno parte del film. E' come dire che per ridurre le spese del calcio riduciamo a tre i giocatori. Non è una soluzione. Questa è stata la miopia di certi personaggi che non hanno visto oltre il loro portafoglio pieno di soldi".

Secondo Vascotto questa "non è più la Coppa America". "La stessa Volvo Ocean Race, è una regata molto spettacolare e romantica che si corre solo con i monotipi perché fanno vincere gli equipaggi migliori. Se si va verso catamarani tutti uguali, e tutto è basato sul fatto di volare, non vedo grande spettacolo e grande interesse e ha fatto bene Bertelli. Ha investito soldi per due anni e gli altri hanno deciso che oggi si ricomincia".

Poi l'affondo finale: "Il mondo anglosassone punta sempre il dito sui latini che fanno i 'truffaldini', ma fino a prova contraria, negli ultimi anni chi ha 'rubato' qualcosa non sono stati i latini, c'è chi lancia la pietra e nasconde il braccio. Un grande applauso a Bertelli perché è sempre stato coerente con i propri sogni e nel momento in cui non sogni più, è giusto tirarti indietro".

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