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Vatileaks, legale Chaouqui: "Il difetto di giurisdizione doveva essere applicato anche a lei"

08 luglio 2016 | 10.34
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Il 'difetto di giurisdizione' che ha portato il Tribunale vaticano a prosciogliere dalle accuse nel processo Vatileaks i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi "doveva essere applicato anche a Francesca Chaouqui". Ne è convinta Laura Sgrò, il legale della pierre ex membro della Cosea, all'indomani della sentenza del Tribunale vaticano che ha condannato la Chaouqui ad una pena lieve di dieci mesi, sospesa.

Una considerazione che l'avvocato fa intervenendo a 'Radio Anch'io' lasciando intendere che potrebbe fare appello. Ci sono tre giorni di tempo per farlo: "Vedremo - dice- ma continuo a chiedermi: in che termini la Chaouqui avrebbe concorso nella divulgazione dei documenti riservati? Per il solo fatto di aver presentato Balda ai giornalisti?".

Intanto padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, sempre tramite Radio Anch'io ha riferito che Papa Francesco "non è intervenuto" nel processo Vatileaks. Naturalmente "era informato del reato commesso da mons. Vallejo Balda e quindi disse che si doveva procedere come era giusto procedere". A quel punto il Tribunale vaticano ha fatto il suo lavoro.

Il portavoce del Vaticano ha ribadito che era "doveroso" celebrare questo processo che "ha dato modo di approfondire l'area sulla quale il Tribunale vaticano può intervenire".

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