Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con una sentenza che chiude un contenzioso aperto nel 2000
La ex Chimica Bianchi, stabilimento del Gruppo Montedison, ha inquinato la falda acquifera e il Comune di Rho, intervenuto per la messa in sicurezza, si rivarrà sulla Edison delle spese sostenute per il risanamento dell'area contaminata. È quanto stabilito dal Consiglio di Stato con la sentenza, depositata ieri, che chiude un contenzioso aperto nel 2000. A quanto riporta il sito 'Il quotidiano della Pa' la sentenza da un lato ha respinto l'appello proposto dalla Società Edison e, dall'altro, ha accolto l'appello incidentale proposto dal Comune.
In coerenza con quanto affermato dalla giurisprudenza europea, il Consiglio di Stato ha dunque "riconosciuto piena responsabilità alla Edison spa in quanto gli elementi indiziari plurimi, gravi, precisi e concordanti hanno provato il nesso causale: vicinanza dell'impianto alla zona con inquinamento accertato e corrispondenza tra le sostanze inquinanti ritrovate e i componenti impiegati dalla Chimica Bianchi".
A nulla sono valse le argomentazioni difensive sull'applicazione retroattiva della normativa. "L'inquinamento - rileva il sito - dà luogo ad una situazione di carattere permanente che perdura fino alla rimozione delle cause. Sono, infatti, gli effetti dell'inquinamento che permangono nel fluire del tempo ad essere sanzionati e pertanto, solo il responsabile può, attraverso la bonifica, farli cessare". Dunque, il Comune di Rho, "così come la legge dispone, si rivarrà quindi sulla Edison delle spese sostenute per il progetto degli interventi di messa in sicurezza e del risanamento dell'area contaminata".