Piazze europee in profondo rosso al termine della mattinata, colpite da massicce prese di profitto. I realizzi sono riconducibili, secondo gli esperti di Ig a una concomitanza di fattori che riguarderebbero "l’azione militare dell'Arabia Saudita in Yemen, la brutta chiusura di Wall Street; l’incremento delle tensioni in Grecia". Milano perde l'1,85% con Mediaset (-4,92%) che guida i ribassi
Piazze europee in profondo rosso al termine della mattinata, colpite da massicce prese di profitto. I realizzi sono riconducibili, secondo gli esperti di Ig a una concomitanza di fattori che riguarderebbero "l’azione militare dell'Arabia Saudita in Yemen per proteggere il governo dall’incursione dei ribelli sciiti appartenenti agli Huthi, la brutta chiusura di Wall Street dopo l’ennesimo dato macro deludente; l’incremento delle tensioni in Grecia dopo il divieto all’utilizzo dei fondi da 1,2 miliardi del fondo Efsf".
Sui mercati, aggiungono da Ig "le tensioni geopolitiche hanno infiammato il petrolio, con il Brent che è tornato al ridosso dei 60 dollari/barile, massimi dal 9 marzo. Vola anche il Wti che ha superato nuovamente i 50 dollari, raggiungendo i 52,50 dollari. Il risk off sui mercati ha riportato in auge anche l’oro, che ha toccato i 1.220 dollari/oncia, massimi da fine febbraio. Tra le valute, perde quota il biglietto verde verso quasi tutte le principali valute. Il cambio Eur-Usd si è spinto ai massimi dal 5 marzo, superando quota 1,1050. Recupera anche lo yen".
In questo scenario, a fine mattinata, i listini europei allargano le perdite con Amsterdam che cede il 2,01%, Bruxelles l'1,99%, Parigi l'1,64%, Francoforte l'1,80%, Londra l'1,41%, Madrid l'1,05%. A Milano il Ftse Mib scende a 22.717 punti (-1,85%) e l'All Share a 24.246 punti (-1,89%). Sul paniere principale sono in forte calo Mediaset (-4,92%), Azimut (-3,78%), Stmicroelectronics (-3,60%) e Salvatore Ferragamo (-3,47%). Tensioni anche sul comparto bancario e sul titolo di Fca (-3,19%). Bene solo i titoli energetici sulla scia dei rialzi del greggio: Eni sale dell'1,38%, Saipem dello 0,52% dopo aver dimezzato i guadagni della mattinata%.
Il titolo di Pininfarina - che ieri ha chiuso a +26% - è al centro dei riflettori dopo le dichiarazioni della società, che ha confermato l'esistenza di un interesse da parte dell'indiana Mahindra. Non ci sono, allo stato, accordi vincolanti per la cessione, ha spiegato in una nota l'azionista di maggioranza Pincar. Oggi, in Borsa, dopo una partenza sugli scudi, il titolo è scivolato fino all'asta di volatilità per eccesso di ribasso, per poi tornare in contrattazione e registrare, alle 13, una perdita del 5,75%.
