"Tornando ai dati - continua Zilio - dobbiamo guardare al bicchiere mezzo pieno, cogliere i segnali, anche se minimi, comunque positivi e sperare che dalla politica arrivino provvedimenti in grado di consolidare quello che sembra un timido segnale di ripresa. In altre parole: la politica deve non dico favorire ma se non altro "accompagnare" le imprese evitando di reiterare nel tempo vecchi riti ormai obsoleti che, se mantenuti, rischiano di lasciarci ai margini della ripresa economica europea".
Tra le province, come rivelano i dati Movimprese elaborati dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto, Treviso appare l’epicentro della depressione demografica delle imprese nel 2014 (-948), seguita da Verona (-572) e Padova (-432), con flessioni significative anche a Venezia (-392) e Vicenza (-340).
A farne le spese sono state soprattutto le ditte individuali (-2.233) e le società di persone (-1.420) mentre le società di capitale hanno registrato un aumento di quasi 1.200 unità. Tra i settori che hanno subito le perdite maggiori spicca quello industriale: 2.220 imprese in meno rispetto al 2013 (un terzo manifatturiere e due terzi delle costruzioni) per un ammontare di oltre 13mila unità lavoro distrutte (10mila nel manifatturiero e 3mila nell’edilizia).
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