Il senatore ha conquistato oltre il 55% dei 13 mila votanti: "Mi hanno chiamato sia Pellicani che Molina e c'è la volontà di lavorare tutti assieme"
"Mi ha chiamato il premier Matteo Renzi, assicurandomi l'appoggio del partito, e che lavoreremo assieme, senza rotture e spaccature. E se il Pd va unito alle elezioni non c'è storia". Così il senatore Felice Casson commenta all'Adnkronos il risultato delle primarie dem per il candidato a sindaco di Venezia e la corsa per Cà Farsetti.
"Certo, adesso inizia il secondo tempo della partita, il più difficile e impegnativo. Non vogliamo sottovalutare nessuno, ma non credo ci siano problemi: la credibilità dimostrata ieri ne è una prova: Venezia è una realtà, sociale, politica ed economica ben precisa", spiega l'ex magistrato.
Un Felice Casson più che confortato dal risultato di ieri, dove ha conquistato oltre il 55% dei 13 mila votanti: "Un risultato netto, molto chiaro, ed è importante soprattutto che siano stati sfatati i timori della vigilia di una bassa partecipazione alle primarie. E' molto importante che i cittadini abbiano detto 'vogliamo credere ancora alla politica, ma che sia una politica nuova e diversa da quella del passato'". Spiega il senatore Dem: "Noi vogliamo un'era nuova per Venezia che si basi sulla legalità, sulla trasparenza e sull'efficienza, con un taglio netto con il passato, e per un rispetto delle regole assoluto. E cioè, il 'fare' e 'fare bene'".
Insomma, assicura Casson, "nessun veto a priori, il nostro programma è stato condiviso da tutti, associazioni, categorie, singoli cittadini e condiviso da oltre mille persone". E per la corsa a Cà Farsetti, il senatore del Pd spiega che "andrà assieme tutta la coalizione di centrosinistra, senza nessuna esclusione. Se qualcuno non ci sta, si autoesclude". "Già ieri sera mi hanno chiamato sia Pellicani che Molina (gli altri due concorrenti alle primarie ndr) - conclude - e c'è la volontà di lavorare tutti assieme".
