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Venezia: d'ora in poi gondole in fila indiana, nuove regole in Canal Grande

05 febbraio 2015 | 18.21
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Dopo il tragico incidente del 17 agosto del 2013, in cui rimase ucciso un turista tedesco che era a bordo di una gondola investita da un vaporetto nei pressi del ponte di Rialto, la Giunta veneziana di allora aveva subito avviato lo studio di un regolamento per la circolazione acquea, regolamento che è stato licenziato oggi dal commissario straordinario del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto

Venezia: d'ora in poi gondole in fila indiana,   nuove regole in Canal Grande

Nuove regole in arrivo per il traffico acqueo in Canal Grande. Dopo il tragico incidente del 17 agosto del 2013, in cui rimase ucciso un turista tedesco che era a bordo di una gondola investita da un vaporetto nei pressi del ponte di Rialto, la giunta veneziana di allora aveva subito avviato lo studio di un regolamento per la circolazione acquea, regolamento che è stato licenziato oggi dal commissario straordinario del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto

Tra le varie modifiche ed integrazioni, le più significative sono quelle che regolamentano in Canal Grande e in Canal Grande di Murano le imbarcazioni a remi, come le gondole, che dovranno circolare in fila indiana tenendosi in prossimità del lato sinistro. Le imbarcazioni a motore dovranno procedere nella parte centrale del canale mantenendosi a destra e sorpassando esclusivamente a sinistra. Sempre in Canal Grande, tutte le imbarcazioni a motore dovranno dare la precedenza alle gondole in servizio di “parada” nei traghetti dove si svolge tale servizio, ad eccezione dei mezzi in servizio di trasporto pubblico locale. Tutte le imbarcazioni dovranno dare la precedenza di rotta ai mezzi in servizio di trasporto pubblico locale. È inoltre vietato l’incrocio tra unità di larghezza superiore ai 3,5 metri sotto il ponte di Rialto.

Nell'atto si specificano anche alcune modifiche agli articoli che normano la concessione di spazi o specchi acquei nonché, con lo scopo di snellire l'iter burocratico, di dare mandato al dirigente di emettere ordinanze su temi quali sensi di circolazione, larghezza massima delle imbarcazioni per la transitabilità e ingombri massimi delle concessioni; “Percorso blu”; orari e divieti di transito, limitazioni di transito per categorie di operatori e modalità di accesso ai residenti nelle “zone a traffico limitato”; orari e modalità utilizzo rive; norme di accesso e sosta in Canal Grande; potenze massime dei motori consentite, tipologie degli scafi e limiti di resistenza residua.

E sempre oggi il Comune ha 'sdoganato' ufficialmente i pali da ormeggio in materiale sintetico. La famose 'bricole' (i pali a cui si ormeggiano le imbarcazioni) potranno infatti d'ora in poi essere sintetiche e diventeranno tracciabili grazie a una targhetta di metallo. Lo ha deciso il commissario prefettizio Vittorio Zappalorto, approvando il protocollo d'intesa sulle modalità di utilizzo di legno o materiali alternativi per pali o strutture marittime in laguna, documento integrativo del protocollo già sottoscritto nel 2011 con la Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio e il Magistrato alle Acque.

I pali che segnano i canali della laguna e quelli da ormeggio, spesso colorati a strisce come quelli tanto diffusi il Canal Grande, potranno essere in legno protetto da una guaina termorestringente, ma soprattutto potranno essere in poliuretano espanso con anima metallica. Ogni palo in materiale sintetico dovrà però avere una targhetta identificativa con il nome dell'azienda produttrice e il lotto di produzione. Per ognuno di questi materiali. Inoltre, il protocollo prevede una scheda tecnica particolareggiata con tutte le caratteristiche e gli usi consentiti in relazione alla collocazione. Restano al loro posto, ovviamente, quelli tradizionali come i pali in legno senza protezione (rovere, pino, azobè, demerara). Ma anche pali in legno protetti da trattamento antiteredine mediante graffettatura metallica (castagno o rovere graffato).

La regolamentazione nasce dalla necessità di evitare il precoce degrado dei pali in legno e dall'esigenza di trovare delle valide soluzioni alternative, per prevenire il proliferare di paline e pali di ormeggio di ogni tipo che deturpano il paesaggio della città. A tal fine, Magistrato alle Acque, Soprintendenza e Comune avevano appunto avviato da alcuni anni una commissione tecnico scientifica, alla quale partecipano Insula, il Consorzio Venezia Nuova, il Cnr-Istituto di Scienze marine di Venezia, con l’obiettivo di fornire appunto le linee guida sulle modalità di intervento nei singoli ambiti (lagunare, portuale, urbano) e sulle tipologie di materiali.

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