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20 fari e torri dello Stato in affitto, ecco dove

27 luglio 2016 | 14.33
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20 fari e torri dello Stato in affitto, ecco dove

Partirà a settembre il secondo bando di gara per la concessione fino ad un massimo di 50 anni di 20 beni di proprietà dello Stato: da nord a sud lungo tutta la penisola si tratta di fari, torri ed edifici costieri di pregio storico e culturale oggetto della nuova gara promossa dall'Agenzia del demanio e da Difesa servizi. Beni ancora in funzione ( nel caso dei fari), recuperati al degrado al centro di nuovi progetti sostenibili e innovativi, nel riaspetto del territorio.

"Con i fari si è passati da una cosa che era un problema e una fonte costo ad una fonte di reddito per il bilancio dello stato", sottolinea il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, alla conferenza stampa per la presentazione della nuova iniziativa, a cui hanno partecipato anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti, quello della Cultura Enrico Franceschini, il direttore del Demanio Roberto Reggi e l'ad di Difesa Servizi Fausto Recchia. La strada per la valorizzazione del patrimonio non è "facile e fruttuosa come sembra" ma "richiede investimenti e prospettive di lungo termine. Al di là dei numeri - aggiunge Padoan - serve nuovo approccio strategico" che permetta "in un periodo tempo lungo ma non lunghissimo che le risorse siano valorizzate".

E i dati parlano da soli: in passato il costo complessivo annuo di gestione ordinaria di questi beni ammontava a 210mila euro; 400mila euro i costi per interventi straordinari di messa in sicurezza. Con l'assegnazione dei primi nove fari del bando di gara 2015, lo stato ha incassato 340mila euro di canone annuo; 6 mln di investimenti diretti; 20 mln di ricaduta economica complessiva.

"Oggi le dismissioni immobiliari delle Forze Armate hanno accelerato il processo rispetto al passato", osserva Pinotti aggiungendo che "per molto tempo la Difesa è stata accusata di essere eccessivamente protettiva con i suoi beni. Con questa legislatura invece c'è un cambio passo", "un'inversione di rotta". "Il primo bando è stato un successo", afferma da parte sua Franceschini. "L'Italia - aggiunge - sia come un museo diffuso, per un turismo sostenibile, di qualità e di eccellenza. Un target di turismo alto, no 'il mordi e fuggi' che non lascia ricchezza. E qui si inserisce il progetto dei fari, che possono diventare resort unici, in un circuito 30 fari che difficilmente un paese può avere".

Luoghi raggiungibili solo via mare, siti ad alto valore simbolico e storico, i gioielli costieri in gestione a Difesa Servizi sono il faro di Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto (KR), il faro della Guardia a Ponza (LT), faro di Torre Preposti a Vieste (FG), faro di Punta Polveraia a Marciana nell’Isola d’Elba (LI), il faro nell’isolotto Formica Grande (GR), il faro di Punta Libeccio nell’Isola di Marettimo (TP), faro di Punta Spadillo a Pantelleria (TP), faro di Capo Mulini ad Acireale (CT), faro di Capo Milazzo a Milazzo (ME) e faro di Capo Faro a S. Maria di Salina nell'Isola di Salina (ME). Incluse nella lista anche 10 torri/edifici costieri di pregio in gestione all’Agenzia del Demanio: Torre Angellara a Salerno, il Padiglione Punta del Pero a Siracusa, lo Stand Florio a Palermo, il Faro di Capo Zafferano a Santa Flavia (PA), il Faro di Riposto a Riposto (CT), la Torre Castelluccia Bosco Caggioni a Pulsano a Taranto , il Convento S. Domenico Maggiore Monteoliveto e la Torre d’Ayala a Taranto. Più a Nord il Faro del Po di Goro a Goro (FE) in Emilia Romagna e il Faro Spignon sull’isola di Spignon a Venezia.

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